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Borsa, in arrivo un tesoro di cedole


Si prepara a partire la stagione dei dividendi a Piazza Affari, un tesoretto da 41 miliardi che, mai come in questo momento, arriva a rassicurare gli investitori di fronte alla volatilità di un mercato scosso dai dazi imposti dal presidente americano .

Contrariamente ai timori, nessun dietrofront: per ora i big di Milano continuano a macinare risultati e a premiare gli azionisti. Secondo i calcoli di Intermonte, la Borsa italiana distribuiràù oltre 41 miliardi in cedole, con un aumento del 13,5% rispetto al 2024. E nel 2026 si dovrebbe salire ulteriormente, arrivando a quasi 44 miliardi di euro, vale a dire il 7% in più.

A spingere la crescita sono soprattutto le banche, che hanno deciso di premiare gli azionisti con cedole record. Basti pensare che la torta dividendi è composta per quasi 10 miliardi da soli due istituti bancari: per 3,7 miliardi Unicredit, e per 6,1 miliari Intesa Sanpaolo. D’altra parte, come ha ricordato anche l’amministratore delegato di Cà de Sass Carlo Messina, «Intesa ha registrato il miglior risultato di sempre con 9 miliardi di profitti».

Ma chi è in grado di offrire i rendimenti più elevati? Il Banco Bpm, Monte dei Paschi, Bper Banca: tutte e tre sopra il 10 per cento. Per tutti i soci il primo appuntamento da segnare sul calendario è oggi, per l’appunto, con le danze che si aprono e rimandano, poi, le altre due date clou saranno il 19 maggio e il 16 giugno. In base al calendario di Borsa Italiana, oggi arriveranno quasi 7,5 miliardi di dividendi (relativi ai bilanci dell’esercizio 2024) da Unicredit, Stellantis, Prysmian, Iveco, Banca Mediolanum, Ferrari e Campari. Fuori dal paniere principe, Maire e Piaggio.

A distinguersi in particolare, oltre all’istituto guidato da Andrea Orcel (2,4 euro ad azione) sarà la Ferrari guidata da Benedetto Vigna con un dividendo annuale pari a 2,986 euro per azione, in aumento del 22% rispetto al 2023, per un assegno firmato Maranello di circa 534 milioni di euro.

Ad alzare la posta in gioco sono anche Prysmian con 0,80 euro per azione, in crescita del 14,3% e Banca Mediolanum che sale a quota 1 euro per azione, con un incremento del 42% rispetto a quanto realizzato l’anno precedente.

Tra le società fuori dal Ftse Mib, Maire Tecnimont distribuirà un dividendo pari a 0,356 euro per azione, in crescita del 50% su base annua e con un pay-out del 50 per cento.

Anno da dimenticare per Stellantis, l’assemblea degli azionisti ha approvato un dividendo di 0,68 euro per azione, relativo all’esercizio 2024, che segna un quasi dimezzamento. La scelta nasce dalla contrazione degli utili e dalle difficoltà del settore auto. Dopo il 22 aprile, ci sarà una piccola tornata il 28 aprile con Banco di Desio e della Brianza, Basic net, Edison, Fine Foods & Pharmaceuticals Ntm, Fiera Milano, Growens, Luve.

Ma il giorno più importante sarà lunedì 19 maggio 2025, quando saranno 19 società, con quasi 35 miliardi, a remunerare gli azionisti: A2a, Amplifon, Azimut, Mps, Bpm, Popolare Sondrio, Bper, Cucinelli, Buzzi, Diasorin, Generali, Interpump, Intesa, Inwit, Italgas, Moncler, Nexi, Saipem e Tenaris.

Da segnare, infine, sul calendario anche lunedì 16 giugno 2025, con gli ultimi sei titoli che staccano.


Fonte: https://www.ilgiornale.it/taxonomy/term/40822/feed


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