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Redditi in crescita e Irpef record: i numeri che premiano le scelte del governo


Nel 2023 il reddito medio degli italiani è cresciuto del 5%, arrivando a 24.830 euro: un incremento superiore al +0,7% registrato dal Pil reale nello stesso anno. Un risultato che potrebbe riflettere anche gli effetti dei provvedimenti economici del governo Meloni, tra taglio del cuneo e riforma fiscale.

È questa la fotografia che emerge dai dati sulle dichiarazioni dei redditi 2024 diffusi dal Dipartimento delle Finanze del Mef. Il totale del reddito Irpef dichiarato ha superato per la prima volta i mille miliardi di euro, toccando quota 1.027,7 miliardi, con un aumento del 5,9% rispetto all’anno precedente. I contribuenti sono stati oltre 42,5 milioni, in crescita dell’1,3%.

A trainare il totale, ancora una volta, sono soprattutto i redditi da lavoro dipendente (53,9% del totale) e da pensione (30%). Il reddito medio dei lavoratori dipendenti si attesta a 23.290 euro, quello dei pensionati a 21.260 euro. Significativamente più alti i redditi medi da lavoro autonomo, che raggiungono i 70.360 euro, mentre gli imprenditori individuali dichiarano in media 29.250 euro.

L’imposta netta effettiva versata all’Erario è stata pari a 189,9 miliardi di euro (+9%), con un’imposta media di 5.660 euro a contribuente. Tuttavia, il carico fiscale continua a essere fortemente sbilanciato: il 78% dei contribuenti, con redditi fino a 35mila euro, versa solo il 36% dell’imposta totale, mentre il restante 64% grava sul restante 22% con redditi superiori a questa soglia. In particolare, i contribuenti tra i 35mila e i 70mila euro da soli pagano il 30% dell’Irpef netta.

I redditi più elevati, ovvero sopra i 300mila euro annui, sono dichiarati da appena lo 0,2% dei contribuenti, che contribuiscono solo per il 7,1% del totale dell’imposta netta (in calo rispetto al 7,8% dell’anno precedente).

Una parte consistente della platea – oltre 11,8 milioni di persone – non versa alcuna Irpef, tra soggetti esonerati per reddito basso o completamente compensati dal trattamento integrativo.

A livello territoriale, persistono forti disuguaglianze. La Lombardia si conferma la regione con il reddito medio più alto (29.120 euro), seguita dalla provincia autonoma di Bolzano (28.780 euro). In fondo alla classifica la Calabria, con appena 18.230 euro di reddito medio.

Quanto alle partite Iva, sono 4,17 milioni i contribuenti che hanno presentato la dichiarazione Iva per il 2023. Il volume d’affari complessivo dichiarato ammonta a 4.737 miliardi di euro, in calo del 2,7%. Tuttavia, crescono alcuni settori chiave, come il commercio (+19%), le costruzioni specializzate (+11,1%) e l’industria alimentare (+6,6%). Tra le regioni con maggiore crescita nel volume d’affari spiccano Molise (+9,9%), Calabria (+9,2%) e Abruzzo (+8,7%), mentre il Lazio registra un forte calo (-18,7%).

Nel complesso, i dati mostrano una dinamica positiva dei redditi, in controtendenza rispetto alla debole

crescita economica del Paese, e suggeriscono un impatto concreto delle recenti misure fiscali e di sostegno al reddito adottate dal governo. Ma confermano anche l’urgenza di una redistribuzione più equa del carico fiscale.


Fonte: https://www.ilgiornale.it/taxonomy/term/40822/feed


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