Hermès scalza Lvmh dal trono del lusso europeo diventando il titolo a maggior capitalizzazione del Cac40 di Parigi (l’indice delle blue chip francesi), con 247,7 miliardi di euro, e il terzo in Europa dopo la società di software Sap e la casa farmaceutica danese Novo Nordisk. Il sorpasso è avvenuto dopo che ieri le azioni di Lvmh sono sprofondate in Borsa (-7%) in seguito ai risultati del trimestre pubblicati lunedì che hanno mostrato ricavi ben al di sotto delle attese degli analisti. Il conglomerato di Bernard Arnault che controlla i marchi di fascia alta Louis Vuitton e Dior, il marchio di gioielli Tiffany & Co. e la catena di negozi di bellezza Sephora, ha deluso le aspettative per le vendite in Usa e Cina. E così il valore di mercato è sceso a 246 miliardi. Ne ha approfittato Hermès che, con la sua base di clienti ultra-ricchi e la produzione strettamente controllata, ha resistito meglio dei rivali al recente rallentamento del settore del lusso, azzoppato dai dazi di e dalla frenata dell’economia cinese. Secondo Barclays, Hermès non avrà bisogno di aumentare i prezzi quanto i concorrenti per compensare l’impatto delle tariffe Usa sui suoi margini di profitto. Inoltre, mentre Arnault ha trasformato il gruppo in un’azienda con più di 80 marchi, che produce borse, gioielli e liquori di alta gamma, Hermès è rimasto un gruppo monomarca. Il sorpasso è ancor più amaro perché nel 2010 Arnault ha accumulato una partecipazione nell’azienda, nella speranza di portarla nella sua scuderia, ma le sue avance sono state respinte dal cda della maison delle Kelly e delle Birkin la cui maggioranza è ancora oggi nelle mani degli eredi del fondatore, Thierry Hermès. La storica casa di lusso parigina renderà noti i suoi risultati trimestrali domani ma ha archiviato l’esercizio 2024 con ricavi in aumento del 13% a 15,2 miliardi.
Per Lvmh l’Europa è stata l’unica regione a registrare una crescita (un aumento del 2%), mentre il Giappone ha registrato un calo dell’1%, il resto dell’Asia è sceso dell’11% e gli Stati Uniti del 3%. Per categoria, profumi e cosmetici sono diminuiti dell’1%, orologi e gioielli sono rimasti stabili e la vendita al dettaglio selettiva, che include il rivenditore di cosmetici Sephora, è scesa dell’1%. La divisione vini e liquori ha registrato un calo del 9% nel trimestre.
I
riflettori del mercato ora sono puntati sulle trimestrali degli altri big del lusso: oggi toccherà a Moncler, Kering pubblicherà i risultati il 23 aprile, Prada il 30 aprile, Burberry il 14 maggio e Richemont il 16 maggio.