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Con l’Irpef si può ridare speranza a chi è più debole


Un aiuto per chi aiuta. È questo l’obiettivo dell’otto per mille e del cinque per mille, le due quote dell’imposta sui redditi che vengono devolute rispettivamente alle confessioni religiose (o allo Stato) e alle associazioni non profit. Anche se i destinatari sono diversi, lo scopo è il medesimo: sostenere le organizzazioni che si impegnano quotidianamente per il sociale, per la ricerca scientifica, per la cultura e per lo sport.

I dati relativi all’erogazione dell’8 per mille dell’Irpef per l’anno 2024, basati sulle scelte effettuate dai contribuenti nella dichiarazione dei redditi del 2020, confermano che su un totale di oltre 41 milioni di contribuenti, circa il 40,74% ha effettuato una scelta esplicita per destinare l’8 per mille ripartito nel 2024. Di questi, il 70,37% ha destinato la propria quota alla Chiesa Cattolica (per un totale di poco più di 990 milioni di euro), mentre il 25,62% ha optato per lo Stato (circa 340 milioni). A seguire, tra le altre confessioni religiose, la Chiesa Evangelica Valdese ha ricevuto oltre 40 milioni di euro, mentre l’Unione Buddhista Italiana ha superato i 14 milioni. Le proiezioni dei prossimi anni mostrano un lieve ma costante calo delle preferenze per la Chiesa Cattolica (che nel 2022 è scesa al 67,28% delle scelte espresse) e un aumento delle opzioni a favore dello Stato, che nel 2022 ha raggiunto il 26,79%. Tra le motivazioni principali di chi sceglie lo Stato, figurano la volontà di sostenere interventi in ambiti come l’edilizia scolastica o le emergenze ambientali.

L’otto per mille, istituito nel 1985 dal primo governo Craxi, destina ogni anno oltre 1,3 miliardi di euro alle 12 confessioni religiose che hanno stipulato un’intesa con lo Stato italiano. I contribuenti possono esprimere la propria preferenza durante la dichiarazione dei redditi, indicando a chi destinare la quota. Se non viene effettuata alcuna scelta, la somma viene comunque distribuita secondo la proporzione delle preferenze espresse, a eccezione di alcune confessioni che rinunciano alla quota derivante dalle scelte non espresse. Per la Chiesa Cattolica, è previsto anche un meccanismo di acconto e conguaglio legato alle dichiarazioni di tre anni prima: per il 2024 l’acconto è stato di circa 80 milioni.

Oltre all’8 per mille, sempre più enti non profit ricevono il 5 per mille dell’Irpef. Secondo i dati dell’Agenzia delle Entrate relativi alle dichiarazioni del 2023 (sui redditi del 2022), i contribuenti che hanno effettuato la scelta sono stati 14,4 milioni, per un totale di oltre 522 milioni di euro distribuiti a circa 80.000 enti.

Gli enti del terzo settore, in particolare Onlus e organizzazioni che perseguono finalità civiche, sono stati scelti da circa 9,9 milioni di contribuenti e hanno ricevuto complessivamente 325 milioni di euro. Gli enti impegnati nella ricerca scientifica e sanitaria, scelti da 3,9 milioni di persone, hanno ottenuto 176 milioni di euro. Tra gli altri beneficiari figurano i Comuni (15,8 milioni di euro assegnati da 540mila contribuenti) e gli enti che operano per la tutela dei beni culturali, che hanno ricevuto 4,5 milioni grazie alla scelta di oltre 90 mila cittadini. L’elenco degli enti è consultabile online e viene aggiornato regolarmente per garantire trasparenza.

Scegliere di destinare l’8 o il 5 per mille

significa sostenere direttamente progetti concreti e realtà che operano ogni giorno per migliorare la società, l’ambiente e la qualità della vita. Un gesto semplice, ma con un impatto reale e decisivo per migliaia di persone.


Fonte: https://www.ilgiornale.it/taxonomy/term/40822/feed


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