“È innegabile che le prospettive economiche appaiano oggi più incerte e complesse in confronto a sei mesi fa, quando il Piano fu inviato al Parlamento. Dovremo rispondere alle nuove esigenze legate alla sicurezza e alla difesa e al mutamento della politica estera e commerciale della maggiore economia del mondo”. A dirlo è il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, nella relazione sui progressi compiuti nel 2024 contenuta nel Dpf (il nuovo Def) inviato alle Camere. “Si tratta di sfide assai complesse – afferma Giorgetti -, a cui il governo risponderà salvaguardando la disciplina di bilancio, il sostegno alle famiglie e i servizi sociali”.
Il ministro ricorda che “gli indicatori ad alta frequenza relativi al primo trimestre di quest’anno prefigurano una ripresa della crescita del Pil e dell’occupazione”. Tuttavia, avvisa, “a partire dal secondo trimestre, l’andamento dell’economia italiana potrebbe risentire degli annunci riguardanti i dazi imposti dagli Stati Uniti e dell’elevato grado di incertezza circa l’evoluzione delle politiche tariffarie a livello globale”. Per questo motivo per il governo è “opportuno” adottare “stime prudenziali” per quanto riguarda l’andamento del Pil nei prossimi trimestri.
In ogni caso l’Italia può affrontare le sfide derivanti dal nuovo scenario economico globale “con rinnovata credibilità“. “La peculiarità del sistema economico italiano esige la difesa dell’interesse nazionale nelle sedi europee e internazionali in questa fase di profondi e storici mutamenti”, dice quindi Giorgetti nel documento depositato questa sera al Parlamento.
Per il governo, quindi, “un maggiore impegno su sicurezza e difesa dovrà necessariamente procedere di pari passo con il rilancio dell’industria nazionale nell’ambito di strategie condivise a livello europeo”. Ed è anzi “auspicabile” per Giorgetti che “il bilancio dell’Ue venga utilizzato in modo innovativo a sostegno degli investimenti per la sicurezza e la difesa”. Sul fronte del commercio internazionale, invece, “l’Italia continuerà a impegnarsi a favore del libero scambio e di regole eque e condivise anche riguardo ad aiuti pubblici alle imprese e alla politica industriale. Negli ultimi decenni la specializzazione produttiva della nostra economia si è riconfigurata sotto l’effetto della concorrenza internazionale. Non è opportuno né realistico – aggiunge – immaginare di invertire rotta, ma si dovrà invece rafforzare la competitività e la resilienza del sistema-Paese, migliorando le condizioni di contesto in cui le nostre imprese operano e aprendo nuove opportunità per le esportazioni e gli investimenti internazionali”.
“Il presente Documento
illustra il notevole miglioramento della finanza pubblica nel 2024 e conferma in chiave prospettica gli obiettivi di spesa netta e di riduzione di deficit e debito enunciati nel Piano strutturale di bilancio”, dice la relazione.