“È molto importante per la regina e per me tornare in Italia dopo l’incoronazione. Il momento è ancora più speciale dato che oggi ricorre anche il nostro ventesimo anniversario di matrimonio”, ha detto il sovrano suscitando l’applauso dei parlamentari. “Noi siamo due popoli e due nazioni le cui storie sono intrecciate tra loro e con quelle del continente europeo. Siamo entrambi paesi europei dopotutto”, ha proseguito
Un discorso iniziato in italiano a Montecitorio, sulla cui facciata sventola da questa mattina la Union Jack, la bandiera della Gran Bretagna. Re Carlo III rivolgendosi alle Camere riunite in Aula ha ringraziato l’Italia. “Presidenti del Senato e della Camera, membri del governo, senatori, deputati, autorità, sono enormemente onorato di essere stato invitato qui oggi e molto grato al presidente Mattarella per il suo gentile invito a compiere una visita di Stato in Italia”. “È molto importante per la regina e per me tornare in Italia dopo l’incoronazione. Il momento è ancora più speciale dato che oggi ricorre anche il nostro ventesimo anniversario di matrimonio”, ha detto suscitando l’applauso dei parlamentari. “Spero di non stare rovinando la lingua di Dante così tanto da non essere più invitato in Italia”. “Soprattutto è un grande onore essere stato invitato a parlare a tutti voi, la prima volta per un sovrano britannico” davanti “a questa fondamentale istituzione democratica. L’Italia è un paese molto caro al mio cuore e a quello della regina come lo è a tanti britannici”, ha aggiunto. “Sono qui con lo scopo di ribadire la profonda amicizia tra Regno unito e Italia e per impegnarmi per fare tutto quello che posso per rafforzarlo nel tempo che mi sarà concesso come re”. Quando Garibaldi venne nel nostro Paese “il popolo fu contagiato da una Garibaldi-mania: fu creato addirittura un biscotto in suo nome, il massimo segno di onore” per noi.
“Un terzo delle opere di Shakespeare è stato ambientato qui in Italia”. “Noi abbiamo beneficiato enormemente della vostra influenza” in vari settori, “spero solo che ci perdonerete se ogni tanto corrompiamo la vostra meravigliosa cucina…Noi siamo due popoli e due nazioni le cui storie sono intrecciate tra loro e con quelle del continente europeo. Siamo entrambi paesi europei dopotutto”, ha proseguito Re Carlo III. “Tra poche settimane celebreremo l’80mo anniversario della fine della seconda guerra mondiale in Ue, ricorderemo il terribile prezzo della guerra e il prezioso dono della pace”.
“Gran Bretagna e Italia sono unite nella difesa dei valori democratici. I nostri paesi sono stati tutti e due al fianco dell’Ucraina nel momento del bisogno, le nostre forze armate sono fianco a fianco nella Nato. Siamo infinitamente grati del ruolo dell’Italia che ospita basi chiave della Nato e che guida numerose operazioni all’estero”, ha proseguito il sovrano britannico. “Oggi purtroppo l’eco di quei tempi, che speravamo ardentemente fossero stati consegnati alla storia, riecheggia nel nostro continente. Le giovani generazioni ogni giorno vedono sui tablet che la pace non può essere mai essere data per scontata”, ha aggiunto. “Qualunque siano le sfide e le incertezze che inevitabilmente affrontiamo come nazioni ora e nel futuro possiamo superarle insieme e lo faremo e quando lo avremo fatto” potremo dire ‘E poi uscimmo a rivedere le stelle”, h detto Carlo III concludendo in italiano tra gli applausi il suo discorso alle Camere riunite in Aula a Montecitorio e citando Dante. “L’Italia sarà sempre nel mio cuore come fu per la mia meravigliosa madre che festeggiò a Tivoli il compleanno e fu a Capaci” per “rendere omaggio al vostro leggendario procuratore Giovanni Falcone”. Parole sottolineate da un lungo applauso e da una standing ovation dell’Aula.