Sono 73mila le auto Volvo, delle gamme “60” e “90”, richiamate dalla casa madre perché a rischio di prendere fuoco. Le vetture circolanti in Italia interessate alle verifiche risultano 745, tutte ibride plug-in (una motorizzazione a benzina e una elettrica ricaricabile) con batterie che risalgono agli anni dal 2020 al 2022. Il richiamo viene fatto a scopo precauzionale dopo una serie di controlli minuziosi a cura della stessa casa automobilistica svedese controllata dal colosso cinese Geely.
Le batterie che equipaggiano i 73mila modelli interessati dal richiamo presentato un difetto di costruzione che porterebbe al surriscaldamento e al successivo incendio. Il problema sorgerebbe nel momento in cui è in corso la ricarica elettrica. Da qui l’avvertimento di Volvo alla clientela di evitare di collegare il cavo e recarsi subito nelle officine indicate. Due le opzioni: il montaggio di una nuova batteria o l’aggiornamento del software.
Un report di Motus-E, l’organizzazione che riunisce gli stakeholder della mobilità elettrica, rileva come i veicoli 100% elettrici hanno dalle 10 alle 60 volte meno probabilità di prendere fuoco rispetto a quelli ibridi e con motore endotermico. Sempre per i veicoli solo elettrici, sottolinea il report di Motus-E, l’attenzione si concentra sul rischio di incendi delle batterie per trazione in quanto “contengono elementi chimici reattivi, che in caso di grave danneggiamento dell’accumulatore, possono in rari casi innescare il cosiddetto thermal runaway, ossia un aumento di temperatura di una cella capace di generare una fiamma in grado di diffondersi alle altre celle”.
In caso di incendio, infine, per le vetture a batteria è richiesta una procedura specifica per spegnere le fiamme. Ecco perché i Vigili del fuoco, affidandosi anche all’esperienza e ai dati dei costruttori, hanno lavorato alla definizione di protocolli di intervento dedicati, che individuano i metodi più efficaci per estinguere eventuali fiamme in sicurezza.
Nel caso in questione, all’alimentazione solo elettrica si unisce però quella endotermica dotata di serbatoio per la benzina, sicuramente un problema in più in fatto di ulteriore propagazione delle fiamme e di sicurezza.