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Una nuova sostenibilità con la felicità al centro


Si può migliorare il pianeta senza rinunciare al progresso? Parte da questa riflessione il saggio «Ritrovare l’umano. Perché non c’è sostenibilità senza Health, Human and Happiness» (128 pagine, 17 euro) scritto da Massimo Lapucci, manager e senior advisor, esperto di intelligenza artificiale all’Università di Yale e da Stefano Lucchini, a capo degli affari istituzionali e della comunicazione esterna di Intesa Sanpaolo uscito da pochi giorni in libreria, edito da Baldini+Castoldi-La Nave di Teseo. Gli autori indagano sul tema dei principi Esg (Environmental, Social e Governance) ed in particolare sulla necessità del loro rinnovamento.

Un rinnovamento che secondo Lapucci e Lucchini parte da una H, l’H di Health, ma anche di Human, Heart e di conseguenza, come sublimato nella Dichiarazione di Indipendenza Americana, di Happiness, dando origine ad un nuovo acronimo «Esg+H» che vede l’essere umano come persona «integrata nel villaggio globale» in termini di salute, sostenibilità e benessere. Un manifesto pragmatico sugli Esg del futuro in cui Lapucci e Lucchini ripercorrono le evoluzioni storiche nel corso delle rivoluzioni industriali, passando per le tematiche più attuali del lavoro, dell’AI e della finanza etica e accompagnano il lettore alla riscoperta di quella pulsione di riportare al centro la dignità della persona, in un auspicato nuovo umanesimo.

«Ritrovare l’Umano» proponendo una visione innovativa degli Esg che va oltre i parametri tradizionali. Non si tratta solo di metriche e misurazioni, ma di costruire un futuro in cui il progresso tecnologico e la sostenibilità si possano fondere con il benessere della persona. Questo cambio di paradigma è rappresentato proprio da Esg+H, dove la salute, la persona e la felicità diventano elementi imprescindibili per uno sviluppo veramente sostenibile. «In un mondo in continua evoluzione, le esigenze legate alla sostenibilità non sono un fenomeno recente», osserva Lucchini, «ma un principio che affonda le radici nelle rivoluzioni industriali che ci hanno preceduto. Ogni trasformazione economica ha portato con sé nuove sfide per l’ambiente e la società, e oggi, più che mai, è fondamentale rinnovare il nostro approccio alla sostenibilità partendo da una considerazione semplice: non possiamo parlare di sostenibilità senza pensare all’essere umano nella sua interezza».

«I benefici ventennali legati alla sostenibilità rischiano di essere vanificati da critiche e sospetti», osserva invece Lapucci, «negli ultimi anni, i principi Esg sono stati talvolta inflazionati, alterati da esigenze di comunicazione, fino a renderli un adempimento burocratico».


Fonte: https://www.ilgiornale.it/taxonomy/term/40822/feed


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