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Pd, Schlein all’Assemblea nazionale: “Non rinviamo costruzione di alleanza progressista”

La segretaria dem ha aperto l’Assemblea convocata “in forma ibrida” dal presidente del partito Stefano Bonaccini, e sull’Autonomia differenziata dice: “Nelle motivazioni della sentenza abbiamo trovato la fondatezza della nostra battaglia”. Poi attacca la premier: “Ad Atreju va in scena il favoloso mondo di Meloni, con trovate propagandistiche che raccontano che il Paese va a gonfie vele. Ma esiste la realtà vera, testarda nei numeri e nella vita quotidiana degli italiani”

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All’Auditorium Antonianum a Roma è il giorno dell’Assemblea nazionale del Partito Democratico, che proseguirà fino alle 16 ed è stata convocata “in forma ibrida” dal presidente del partito Stefano Bonaccini. Ad aprirla la segretaria nazionale Elly Schlein che attacca la presidente del Consiglio e il governo: “Ad Atreju va in scena il favoloso mondo di Meloni, con trovate propagandistiche che raccontano che il Paese va a gonfie vele. Ma esiste la realtà vera, testarda nei numeri e nella vita quotidiana degli italiani. Non siamo nel regno di fantasia, più che il mondo di Atreju qua è il dilagare del vostro nulla. Mentre con una mano aumentano gli stipendi ai ministri, con l’altra bloccano il salario minimo. Che non si dica che questo Governo non sa scegliere le priorità…”. “Nelle motivazioni della sentenza” sull’Autonomia “abbiamo trovato la fondatezza della nostra battaglia. Noi abbiamo raccolto le firme per il referendum, siamo pronti ad andare avanti e portare il Paese al voto”, ha aggiunto Schlein. Poi un momento di commozione nel ricordare Iole Mancini, partigiana scomparsa di recente a 104 anni.

Schlein: “Siamo qui anche per cambiare”

“Unità è stata la chiave del nostro lavoro, fuori e dentro di noi. Sta a noi trasformarlo in una bussola e non in una parola vuota – ha detto Schlein parlando del partito – Bisogna lavorare sulla larghezza e la profondità, abbiamo tempo, usiamolo bene, per costruire il progetto per l’Italia su sanità, istruzione, ricerca e industria clima e diritti. Non da soli, ma con le migliori energie del Paese e dialogando che le forze politiche e sociali”. E ancora: “Unità è il senso cui ho cercato di lavorare dal primo giorno da segretaria, unità tra culture e storie che rappresentano la nostra ricchezza. Questo partito è l’esito di un lungo cammino. Il Pd ha lo sguardo rivolto al futuro, è la casa di chi si riconosce con il giusto orgoglio nelle generazioni precedenti ma è anche la casa di una nuova generazione di nativi democratici”. Poi un monito: “Siamo qui per proseguire quella strada, ma siamo qui anche per cambiare, discontinui e diversi da quelle volte in cui” il Pd “ha smarrito se stesso e la sua identità o non è stato all’altezza. Vogliamo un partito che non abbia timore di farsi scompigliare i capelli da un vento nuovo e non si rinchiuda in comode ridotte autoreferenziali per la manutenzione di assetti ed equilibri attuali”.

Schlein: “Dalle regionali un nuovo ciclo”

“I risultati delle ultime regionali ci caricano di grande responsabilità – ha detto ancora la segretaria dem – Un risultato che ci inorgoglisce. Una crescita di 8 punti dalle ultime regionali. Una crescita enorme anche dove abbiamo mancato il successo per un soffio, come è avvenuto in Liguria. Siamo passati dal 6 a 1 a un 4 a 3. In molte regioni siamo il primo partito. C’è una tendenza, l’inizio di un nuovo ciclo, frutto anche dello spirito unitario”. E annuncia: con il 2 per mille destinato al Pd “abbiamo sfondato la soglia dei 10 milioni di euro, un record storico”.


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Schlein: “Non rinviamo la costruzione dell’alternativa”

“Non possiamo passare quest’anno a fare ognuno gli affari propri e rinviare alla vigilia delle prossime politiche un lavoro di costruzione di un’alternativa che dobbiamo alla nostra gente”, ha detto ancora Schlein. “Cercheremo di lavorare insieme alle altre forze politiche con disponibilità e senza vocazione egemoniche. Unità è la parola chiave di costruzione di un’alleanza progressista attorno a un progetto coerente – ha aggiunto – Il nostro progetto è unire chi non si riconosce in questa destra e proporre un’agenda credibile. I processi vanno accompagnati con gradualità, essere il primo partito ci impone maggiore generosità e capacità di farci carico delle di tutti”. Per costruire l’alternativa alla destra “non dobbiamo avere l’ansia di fissare un perimetro di forze e politiche issando un recinto. Lo dico qua, bisogna costruire un fronte largo e radicato di sensibilità diverse. È la sola condizione per far crescere dal basso un’alternativa solida e autorevole. questo dobbiamo provare a fare”.


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Schlein: “C’è un conflitto istituzionale mai visto con le toghe”

“Meloni è impegnata in un conflitto istituzionale come mai visto prima, una delegittimazione del potere giudiziario – ha detto ancora Schlein – Se le dimissioni di Apostolico fossero anche in minima parte dovuti agli attacchi del governo sarebbe gravissimo. Non ci arrenderemo mai a uno scontro istituzionale che fa male al Paese, all’idea che siano i miliardari a decidere se i giudici possono fare il loro lavoro”.

Schlein: “Stellantis riporti le produzioni in Italia”

“Stellantis riporti le produzioni in Italia e investa in sviluppo e presenti un piano industriale che garantisca l’occupazione”, dice poi Schlein. E aggiunge: “Meloni convochi un tavolo a Palazzo Chigi, si batta con noi per un fondo europeo sull’automotive. Accolga i contenuti della mozione unitaria che l’opposizione ha presentato e non lasci campo libero alla concorrenza cinese”.


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Schlein: “In Albania spreco di persone e soldi”

“Sui centri dell’Albania Meloni ancora non ha messo la faccia, è un clamoroso fallimento. Quei centri sono vuoti e rimarranno vuoti”, ha detto poi Schlein, che ieri ha visitato le strutture per i migranti e oggi in un’intervista a La Stampa ha assicurato che il Pd darà battaglia “contro uno spreco di risorse economiche e umane”, ma anche per “una missione di soccorso europeo nel Mediterraneo”. Nei centri di Shengjin e Gjader, racconta, “abbiamo toccato con mano il fallimento dell’accordo con l’Albania che viola i diritti umani e le leggi europee. Abbiamo visto un centro vuoto per costruire il quale sono stati spesi 800 milioni di euro che avremmo potuto usare per pagare 700 insegnanti o infermieri e che invece sono serviti per piantare una bandierina ideologica su un terreno inconsistente”. Schlein parla di “un grave segnale di debolezza dell’Ue che mentre non svolge alcun ruolo politico e diplomatico in un mondo in fiamme, pensa bene di negare l’asilo a chi fugge. I siriani hanno ancora paura, perché è stato cacciato un dittatore, ma a farlo sono stati dei terroristi. Noi non ci riconosciamo in questa Europa. Chiediamo a Meloni di fare l’interesse nazionale ricordando a Orban e ai partner polacchi che stare in Europa non è solo ricevere benefici. Chi entra in Italia entra in Ue”.

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