Mfe rafforza la presa su ProSiebenSat. L’ex Mediaset ha aumentato la propria partecipazione nel gruppo televisivo tedesco raggiungendo il 29,99% del capitale, a un soffio dalla soglia di Opa. La comunicazione è arrivata dalla Commissione tedesca sulla concentrazione nei media in quanto Mfe non ha alcun obbligo di notifica. Va precisato che l’aumento della quota non conferisce a Mfe alcuna influenza di controllo. Il gruppo media di Cologno Monzese in precedenza era al 28,9% del capitale e al 29,9% di diritti di voto. Adesso, oltre a sfiorare la soglia del 30% del capitale, si assicura il 30,8% dei diritti di voto.
Una mossa che può essere interpretata come ulteriore elemento di pressing sui tedeschi. Il gruppo guidato da spinge per la cessione da parte di ProSiebenSat delle sue attività non strategiche, ossia quelle esterne al business televisivo quali i siti di ecommerce Verivox e Flaconi. In pressing sul broadcaster tedesco c’è anche il gruppo ceco Ppf, secondo maggiore azionista con una quota del 15% circa; nei giorni scorsi il ceo di Ppf, Jiri Smejc, ha esternato l’insoddisfazione per l’attuale gestione. «Non abbiamo la sensazione che il management stia facendo un lavoro abbastanza buono», sono state le dure parole di Smejc che vede il potenziale per una gestione migliore dell’azienda tedesca.
Sempre ieri dalla galassia Berlusconi sono arrivati i conti di Mondadori. Nei primi nove mesi dell’anno i ricavi consolidati si sono portati a 705,8 milioni di euro, in crescita del 3,8% rispetto all’analogo periodo del 2023. In progresso anche il margine operativo lordo (ebitda) che a livello rettificato risulta di 133,3 milioni (+3,1%) grazie prevalentemente alle aree Libri Trade, Retail e Media. Arretra invece l’utile netto a 59,3 milioni, in contrazione di 7 milioni, di cui circa 5 milioni derivanti da maggiori ammortamenti, ed i restanti 2 milioni da una maggiore quota del risultato di pertinenza di terzi (+1,3 milioni) e da maggiori oneri fiscali.
«La dinamica positiva di ricavi ed ebitda adjusted e la rilevante generazione di cassa ci hanno consentito di finanziare le acquisizioni, di aumentare la remunerazione agli azionisti e di confermare gli obiettivi che ci eravamo posti come target per l’esercizio 2024», ha commentato Antonio Porro, amministratore delegato e direttore generale del gruppo di Segrate.
Per l’intero 2024 il gruppo presieduto da Marina Berlusconi ha quindi confermato la previsione di un aumento low single-digit (1-3%, ndr) dei ricavi, marginalità intorno al 17% e cash flow ordinario intorno ai 70 milioni.
L’ad Porro ha indicato un possibile ebitda 2024 intorno a 160 milioni, con un 1-1,5 milioni in più o in meno sulla base dell’andamento dell’ultimo trimestre in cui termina la stagionalità della scolastica, ma c’è l’alta stagionalità del libro e del retail. Nei primi dieci mesi dell’anno il mercato italiano dei libri commerciali segna una flessione dell’1,1% mentre Mondadori è ancora in territorio positivo (+0,1%).