Numeri in crescita per il gruppo Autostrade per l’Italia (Aspi). La società che gestisce oltre 3mila chilometri di rete autostradale in Italia ha chiuso i primi nove mesi dell’anno con un utile netto di pertinenza del gruppo pari a 867 milioni di euro, in deciso progresso rispetto ai 807 milioni dell’analogo periodo del 2023. Su base omogenea l’utile del periodo segna un incremento di 54 milioni. I ricavi operativi di Aspi risultano pari a 3,34 miliardi sui nove mesi, in progresso di 32 milioni, mentre il margine operativo lordo (ebitda) evidenzia una crescita del 5% a 2,115 miliardi (ebitda cash +4%). Al 30 settembre l’indebitamento finanziario netto del gruppo risulta pari a 9,77 miliardi. Il cash flow operativo ammonta a 1.409 milioni, con riserve di liquidità pari a 4,9 miliardi che «assicurano il pieno supporto agli impegni di investimento in programma», rimarca la società guidata da Roberto Tomasi (in foto).
Da inizio anno sono stati sostenuti investimenti per 1,7 miliardi (in aumento di oltre 0,3 miliardi rispetto ai primi nove mesi 2023) nell’ambito del piano di manutenzione della rete autostradale, in linea con il programma che prevede circa 2,3 miliardi per l’intero 2024.
Lo scorso mese Tomasi ha rimarcato come su un orizzonte di 15-20 anni serviranno 14 miliardi di investimenti per l’ammodernamento della rete a cui andranno aggiunti 19 miliardi circa per il potenziamento di alcuni nodi in grandi città quali Bologna e Genova.
I dati sul traffico della rete autostradale gestita da Aspi evidenziano sui 9 mesi una crescita dell’1,6% rispetto al periodo precedente. Escludendo gli effetti legati all’anno bisestile, il traffico registra un incremento pari a +1,3%.
I chilometri percorsi dai veicoli leggeri sono cresciuti dell’1,6%, mentre quelli dai veicoli pesanti del 2,2 percento. Un trend di crescita del traffico che risulta confermato anche dai dati aggiornati al 31 ottobre che evidenziano un progresso dell’1,6% rispetto ai primi 10 mesi dello scorso anno.