Stop alla vendita di Ita-Airways a Lufthansa. Stando a quanto riferisce il , le due parti nella notte sono arrivate allo scontro per il prezzo e per alcune clausole presenti nel contratto, relative in particolare al primo aumento di capitale riservato a Lufthansa. Si sarebbe dovuti arrivare in queste ore all’invio dei documenti a Bruxelles, un traguardo da raggiungere dopo due anni di trattative serrate, tra tira e molla, a volte strappi, che però sembrava avessero portato a un accordo.
Il quotidiano di via Solferino ha saputo da alcune fonti che questa notte, però, si è verificato l’ennesimo colpo di scena, perché Lufthansa avrebbe chiesto che il “closing” di fine anno andava aggiustato sulla seconda tranche, pari a 603 milioni, erano diventati troppi. Il gruppo tedesco ha giustificato la sua richiesta con una ipotetica perdita di valore di Ita negli ultimi sei mesi. A quel punto, da parte dell’Italia è arrivato l’alt, in quanto la rivalutazione del pagamento sulla base di un periodo che, tradizionalmente, per le compagnie aeree è quello di minor lavoro, non sarebbe corretta. “L’Italia non svende la sua compagnia“, hanno riferito fonti del governo al Corriere.
Per tutta la notte, le parti hanno provato a portare avanti la trattativa ma non è arrivata la fumata bianca. Lufthansa era in programma che investisse in tutto 829milioni di euro per acquistare Ita Airways. Nella prima fase, dovrebbe acquistare dal Mef una quota del 41% mediante l’aumento di capitale da 325milioni di euro, per poi salire a un totale del 100% delle quote.
Il quantum ancora non è stato versato, l’accordo è stato fermato negl istanti precedenti al compimento di questa fase cruciale della trattativa proprio dalla richiesta tedesca ritenuta irricevibile dalla parte italiana.