«Il tema del valore del risparmio venne messo a fuoco con grande eloquenza da Luigi Einaudi nei lavori della Costituente, tanto da arrivare a proporre, in un intervento del maggio 1947, una clausola opzionale “aurea” a tutela dei sottoscrittori del debito pubblico, vale a dire la facoltà di esigere il rimborso in oro. La motivazione? Non screditare lo Stato, con il rimborso, a valore nominale, di titoli che, nel frattempo, avevano perso valore. Ed egli andava a quanto accaduto nei due conflitti mondiali. Ecco perché la lotta all’inflazione, la tutela del valore reale dei risparmi sono impegni prioritari per qualsiasi Stato e, in particolare, per la nostra Repubblica». Il Presidente della Repubblica, , nel suo intervento alla 100sima Giornata mondiale del Risparmio organizzata dall’Acri, ha sottolineato il valore costituzionale del risparmio stesso e, dunque, la profonda legittimità delle politiche economiche antinflazionistiche.
Il capo dello Stato ha altresì rimarcato che «incoraggiare il risparmio, per rifarci alla previsione costituzionale, significa incentivarlo come fonte importante del processo economico». Il risparmio, ha proseguito continua «ad avere un ruolo fondamentale per il benessere delle persone, il loro futuro, quello dei familiari» ma «è anche di primaria importanza per fare funzionare l’economia reale. Per finanziare il credito, il risparmio è fonte imprescindibile. Le iniziative per incoraggiare il risparmio sono, dunque, ancora necessarie e benvenute». Mattarella ha puntualizzato che «occorre alimentare la fiducia dei cittadini, con tutele dirette per risparmiatori e utilizzatori dei servizi finanziari. Il ruolo delle banche e di tutti gli intermediari nel raccogliere le sfide dell’innovazione – specie digitale – senza perdere di vista le esigenze di tutti i cittadini è essenziale, per proteggere il risparmio». Visto in una prospettiva europea, questa precisazione sembra alludere a un’accelerazione sull’assicurazione comunitaria sui depositi, uno dei pilastri dell’Unione bancaria che però la Germania e gli altri Paesi “frugali” non intendono, per il momento, concedere.
Il presidente della Repubblica, infine, ha rilevato come imprescindibile l’inserimento dell’educazione finanziaria nei programmi scolastici (previsione del ddl Capitali; ndr). «L’innovazione ha trasformato anche gli strumenti finanziari adoperati per la gestione del risparmio, rendendoli più efficaci, ma anche più complessi da comprendere e da gestire, con esposizione a truffe, esclusione; e con difficoltà a riconoscere e esercitare i propri diritti.
Ecco perché l’educazione finanziaria è oggi determinante per l’esercizio di uno dei diritti di cittadinanza in grado di concorrere ad aumentare l’inclusione e, in generale, il benessere finanziario dei cittadini», ha concluso.