Dopo il Boccia-gate, il governo Meloni si trova ad affrontare un nuovo caso, con Francesco Spano che si è dimesso dopo appena 10 giorni da capo di gabinetto del Ministero della Cultura. Già braccio destro di Giuli quando era alla guida del Maxxi, fortemente voluto dal ministro al suo fianco anche al Collegio Romano, Spano si è detto vittima di “sgradevoli attacchi personali” che non gli consentono di “mantenere quella serenità di pensiero necessaria” a continuare, come ha scritto nella sua lettera di dimissioni. La rinuncia all’incarico è arrivata dopo le anticipazioni della prima puntata di Report che andrà in onda questa domenica e che mostrerà i risultati di un’inchiesta che, sostiene la trasmissione, “ha scoperto un importante conflitto di interesse all’interno della Fondazione Maxxi”. E cioè che “mentre Francesco Spano era segretario generale del Museo, il suo compagno Marco Carnabuci risultava consulente legale del Maxxi, ricoprendo il ruolo di responsabile dei dati personali”. Non solo, “la vicenda Spano è una piccola parte dell’inchiesta”, ha anticipato Sigfrido Ranucci, a Un giorno da pecora su Radio 1, spiegando che “c’è un altro caso che riguarda Giuli”. Il ministro però assicura: “Non c’è nessun caso Giuli, è ampiamente sopravvalutato il legittimo chiacchiericcio mediatico”. Il ministro, alla presentazione della rivista della Biennale di Venezia, ha inoltre detto di sentirsi “sostenuto dalla maggioranza.
Melandri: “Carnabuci al Maxxi quando Spano non c’era”
“L’avvocato Marco Carnabuci è stato chiamato dal Maxxi nel giugno 2018, quando Francesco Spano non aveva nulla a che fare con il museo”, ha chiarito, intanto, nella serata di ieri, la ex presidente del museo, Giovanna Melandri. E in una dichiarazione ha aggiunto: “Quello che è in corso è un orribile regolamento di conti di una destra omofoba e l’ennesima dimostrazione dell’incapacità di questo governo di gestire con rigore, trasparenza e coerenza le politiche culturali in Italia”.
Le reazioni di Meloni e Tajani
Le reazioni alle dimissioni si sono susseguite a stretto giro. La premier Meloni è intervenuto ieri sul caso, precisando: “Non ho parlato con Alessandro Giuli né quando ha lo nominato né quando si è dimesso Spano: leggo dalle agenzie che ci sarebbe un conflitto di interesse tra il capo di gabinetto e un’altra persona che risale al Maxxi, al tempo di Giovanna Melandri, nessuna è stata nominata da Alessandro Giuli, penso che si debba chiedere a chi” c’era prima, “non capisco perché esca adesso”. “Il ministro Giuli governa bene il ministero della Cultura. Saprà lui fare bene per tutelare l’interesse del ministero, dei suoi dipendenti e dei cittadini che sono in contatto con il ministero della Cultura”, ha affermato il ministro degli Esteri, Antonio Tajani.
Scalfarotto (Iv): “Da Report morbosità omofoba sul caso”
“Report ha pompato il presunto scandalo ‘al maschile’ utilizzando in modo deliberato una unica leva: la morbosità omofoba” dice, invece, intervistato da Il Giornale, il senatore di Italia Viva, Ivan Scalfarotto, commentando le anticipazioni della trasmissione. Report, prosegue Scalfarotto, “è una testata che si autodefinisce di sinistra, come del resto fa lo stesso Sigfrido Ranucci. E fa impressione che proprio un giornalista che si dice di sinistra abbia scelto di utilizzare questo tipo di inaccettabile gossip stile anni Cinquanta sui ‘torbidi ambienti omosessuali’, per pompare e reclamizzare la sua trasmissione in tutti i salotti tv”.Il fatto che nessuno a sinistra abbia sollevato il tema omofobia “non mi stupisce, anche se mi dispiace, e mi aspetterei che dalla mia parte politica qualcuno si decidesse a farlo”, aggiunge il parlamentare di Italia Viva.
Donzelli: “Cosa farà Giuli importa più di dimissioni Spano”
“Sinceramente, non mi appassiona sapere perché il capo gabinetto di un ministro ha scelto di dimettersi. Ancora meno se è per un ipotetico conflitto di interessi nato durante la gestione Melandri del Maxxi. Mi interessa come farà il ministro Giuli, come valorizzerà il nostro grande patrimonio culturale. Questo importa”, ha detto intervistato dal Corriere della Sera il deputato FdI, e responsabile Organizzazione del partito, Giovanni Donzelli.