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Medio Oriente, Consiglio supremo di Difesa: “Soluzione negoziale per due Stati sovrani”

Si è riunito quest’oggi, al Quirinale, il Consiglio supremo di Difesa, presieduto dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Alla riunione hanno partecipato, tra gli altri, anche Giorgia Meloni, Guido Crosetto, Adolfo Urso ed il capo di stato maggiore della difesa, il generale Luciano Portolano. Il conflitto che sta insanguinando il Medio Oriente e quello che si sta consumando in Ucraina sono stati al centro del Csd, al termine del quale è stata rinnovata “la vicinanza e la solidarietà della Repubblica italiana al popolo israeliano ad un anno di distanza dal barbaro attacco di Hamas contro inermi cittadini”, reputando “indispensabile l’immediato rilascio di tutti gli ostaggi ancora trattenuti in disumana detenzione”. Dal confronto è emerso che il Consiglio “sostiene convintamente il diritto di Israele alla propria esistenza in pace e sicurezza e alla difesa dagli attacchi, nel rispetto del diritto internazionale e umanitario”

“La creazione di due Stati sovrani e indipendenti”

Preoccupa, è emerso ancora, “il perdurare di gravi e inaccettabili recrudescenze di sentimenti di antisemitismo, da condannare e contrastare con determinazione. Nello stesso tempo, è profonda la preoccupazione per le inaccettabili condizioni dei civili a Gaza, la cui popolazione continua a patire indicibili lutti e sofferenze e ha diritto ad essere sottratta alle distruzioni e alla violenza della guerra”. In virtù di questa situazione, riporta il comunicato finale, “Il Consiglio valuta urgente raggiungere un immediato cessate il fuoco a Gaza ed assicurare, con efficacia e senza ostacoli, la distribuzione degli aiuti umanitari. Occorre, con determinazione, lavorare ad una soluzione negoziata tra Israele e Palestina che, con il concorso della comunità internazionale, preveda la creazione di due Stati sovrani e indipendenti”, è stato riferito.

Gli attacchi dell’Iran e la situazione di Unifil

Un passaggio è stato sugli attacchi missilistici iraniani nei confronti di Israele che, secondo il Consiglio, “rappresentino un ulteriore elemento di tensione”. Particolare attenzione è stata rivolta alla questione che riguarda il sud del Libano “presidiato dai militari della missione Unifil e dove operano circa 1.000 soldati italiani ai quali, come anche ai partecipanti alla missione bilaterale Mibil a Beirut, vanno, oltre al ringraziamento, forte vicinanza e senso di gratitudine per l’esemplare professionalità dimostrata nell’assolvimento del mandato”. Attualmente, è emerso, “l’aggravarsi della situazione, causata dai numerosi lanci di ordigni verso Israele e dalle operazioni militari israeliane contro le milizie di Hezbollah, rende più che mai importante sostenere le iniziative per il rafforzamento delle Forze armate libanesi (Laf) affinché siano in grado di garantire efficacemente il pieno controllo di tutto il territorio libanese a cominciare dalla Blue Line in cooperazione con Unifil. In particolare, è stato ribadito che “la rimozione dal Libano meridionale del materiale di armamento illegale, reso ancora più evidente dalle azioni compiute dai miliziani di Hezbollah nell’area presidiata da Unifil, può essere raggiunta solo attraverso la piena partecipazione delle parti alla attuazione della risoluzione delle Nazioni Unite 1701 nel 2006”.  Ed è stata considerata fondamentale “la necessità di cessare il fuoco e di sollecitare una iniziativa sia all’Onu sia con i Paesi contributori alla missione per rinforzare Unifil, in modo da renderla più efficace rispetto al fine per cui è stata istituita”.

La guerra in Ucraina

Con riferimento alla guerra in Ucraina, infine, “il Consiglio ha ribadito il pieno sostegno dell’Italia al Paese aggredito nella sua difesa contro l’invasore e la necessità di ricercare prospettive che aprano la via a una pace giusta e duratura in conformità al diritto internazionale”. Inoltre, sono stati esaminati “i principi e punti salienti del piano presentato dal Presidente Zelensky al Governo italiano nel corso della sua recente visita istituzionale. La ricostruzione del Paese alla fine del conflitto sarà di fondamentale importanza e l’Italia può contribuire con gli strumenti di cui il nostro Paese dispone”, è stato riferito.  Al termine dei lavori, quindi, sono stati espressi “sentimenti di vicinanza e gratitudine per tutti i militari impegnati nelle varie operazioni in Italia e all’estero”.


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