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La notizia dell’ultima ora è che anche il leader dei sovranisti portoghesi di Chega dovrebbe presenziare alla kermesse leghista di Pontida, domenica 6 ottobre. Lo comunicano fonti parlamentari del gruppo dei Patrioti per l’Europa (al quale appartiene anche il Carroccio). André Ventura si aggiunge dunque al premier ungherese Viktor Orban ed al leader dei sovranisti olandesi Geert Wilders nella lista di leader del gruppo dei Patrioti che affiancherà Matteo Salvini al tradizionale raduno leghista. E’ allo studio invece un collegamento con Marine Le Pen, ex presidente del Rasssemblement National, impossibilitata a partecipare di persona. Sarà presente anche il generale Roberto Vannacci, che in occasione della primo raduno nazionale a Viterbo dei movimenti che lo sostengono lo scorso è sembrato non avere nessuna fretta di mettersi in proprio rispetto alla Lega di Salvini alla quale ha rivendicato con un certo orgoglio di appartenere, malgrado la sua “base” spinga per un partito autonomo (che lui non esclude per il futuro).
Le parole chiave della sicurezza e della espulsioni
Salvini a Pontida vuole inviare un messaggio chiaro non solo agli alleati di governo ma anche all’esterno: e cioè che lui è nell’asse sovranista internazionale e in questo campo intende muoversi. Da protagonista. Questo vuol dire che la Lega scivolerà sempre più alla destra di Meloni, per raccogliere consensi laddove la leader di FdI, al governo, non può più agire. Il prossimo raduno leghista di Pontida, in programma il 6 ottobre, «sarà una grande mobilitazione per il diritto alla sicurezza dei cittadini italiani, per la libertà di pensiero e di parola, per il rispetto della sovranità popolare e nazionale» annunciato il leader della Lega. E ha aggiunto: «Tutta Europa, compresa quella con i governi socialisti, sta presidiando i confini e aumentando controlli ed espulsioni».
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La chiamata a raccolta contro le accuse nel processo “Open Arms”
Non solo. Il tradizionale raduno bergamasco sul “sacro” pratone di Pontida stavolta avrà una causa in più da sostenere: la difesa della libertà. Quella del suo segretario, prima di tutto. Messa a rischio da «un tentativo della sinistra di attaccare il governo e il diritto alla difesa dei confini nazionali». Salvini descrive così i sei anni di carcere che rischia, per l’accusa di sequestro di persona e rifiuto di atti d’ufficio. E’ quanto gli contesta la procura di Palermo per aver impedito lo sbarco di 147 migranti dalla nave Open Arms a Lampedusa, da ministro dell’Interno nel 2019.
La mobilitazione della base
Proprio per organizzare al meglio il raduno sul pratone leghista Salvini ha riunito per la tre volte in poche settimane il consiglio federale del partito. Ha già chiesto a tutti i dirigenti di portare gente a Pontida: soltanto ai giovani leghisti ha chiesto di far arrivare almeno mille ragazzi e ragazzi. «Deve essere un bagno di folla», ha detto ai suoi il capo del Carroccio.