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Saipem e Newcleo insieme per il mini-nucleare offshore


Il ritorno del nucleare in Italia potrebbe passare via mare. Mentre i grandi big italiani del settore si aggiornano e testano nuove soluzioni fuori dai confini nazionali, Saipem e Newcleo hanno deciso di studiare l’applicazione dei reattori nucleari a zero emissioni da applicare a siti di estrazione petrolifera e gas, a largo delle coste. Un progetto unico in Europa, visto che si possono trovare sperimentazioni analoghe solo in Russia e Sud Corea. In sostanza, questo modello prevede di arrivare alla produzione di energia nucleare attraverso la tecnologia Small Modular Leadcooled Fast Reactor (SM-LFR) applicata alle installazioni offshore di petrolio e gas del gruppo guidato da Alessandro Puliti. L’obiettivo è duplice: arrivare a produrre energia nucleare e decarbonizzare i siti produttivi migliorandone, quindi, la performance di sostenibilità. L’intesa prevede un secondo step: la possibilità di estendere questa tecnologia per generare energia elettrica a zero emissioni attraverso unità nucleari galleggianti collegate con la rete elettrica a terra o ad altri utilizzatori.

Nello specifico, questo nuovo nucleare targato Newcleo impiega una delle più promettenti tecnologie nel settore dei reattori nucleari a fissione di piccola taglia, sistemi di sicurezza passiva (ovvero che sfruttano le forze o i fenomeni naturali senza richiedere meccanismi attivi), unici in ambiente marino, e consente una maggior efficienza nell’utilizzo dell’uranio estratto rispetto ad altri tipi di reattore convenzionali a fissione, grazie al riutilizzo del combustibile esausto. «La produzione di energia a zero emissioni attraverso impianti galleggianti offshore può rappresentare una nuova frontiera per la transizione energetica», ha commentato Puliti che vede in questo accordo una nuova soluzione «che accelera il percorso verso la decarbonizzazione».

Newcleo è una eccellenza italiana del settore nucleare che finora ha lavorato per lo più all’estero, anche e soprattutto alla luce del divieto che vige ancora in Italia dal referendum del 1987. Fondata nel 2021 e con oltre 800 dipendenti qualificati in Francia, Regno Unito, Italia, Svizzera e Slovacchia, l’azienda guidata da Stefano Buono sta lavorando alla progettazione, costruzione e gestione di reattori modulari avanzati (AMR) di IV generazione, raffreddati con piombo liquido e alimentati da scarti nucleari riprocessati.

Con un fatturato atteso a 50 milioni di euro alla fine di quest’anno, oltre 400 milioni di finanziamenti privati e più di 70 partnership nel settore, Newcleo ha in programma di avviare in Francia il primo nuovo reattore nucleare all’inizio del prossimo decennio.

«La nostra tecnologia farà nascere centrali di produzione elettrica offshore, che possano fornire elettricità decarbonizzata a terra, in qualsiasi luogo al mondo», ha commentato Buono.


Fonte: https://www.ilgiornale.it/taxonomy/term/40822/feed


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