- Il 51enne è in città insieme ai familiari per la camera ardente e i funerali
- Da Parigi è arrivata anche Clotilde Courau, con le figlie Vittoria e Luisa
- La più provata è Marina Doria, quasi 89 anni, vedova di Vittorio Emanuele
I familiari sono addolorati alla camera ardente di Vittorio Emanuele di Savoia, morto a 86 anni lo scorso 3 febbraio in un ospedale di Ginevra, stroncato da un’infezione e dai trattamenti necessari per tentare di debellarla.
Alla Reggia di Venaria Reale sono arrivati tutti, a partire dal figlio Emanuele Filiberto, che ha cercato di consolare sua madre Marina Doria, che il prossimo 12 febbraio compirà 89 anni.
Alla veglia funebre prima delle esequie di sabato 10 febbraio in Duomo a Torino, ha preso parte anche la moglie di Filiberto, l’attrice francese Clotilde Courau, 54 anni, arrivata da Parigi.
Poi le figlie dell’erede di casa Savoia 51enne, ovvero la primogenita Vittoria, che è nata nel 2003 e ha 20 anni, e la più piccola, Luisa, che è venuta al mondo nel 2006 e ha 17 anni.
La famiglia è stata fotografata durante la veglia della salma, visibilmente commossa.
La bara, che è arrivata ieri a Torino dalla Svizzera attraverso un lungo viaggio a cui ha preso parte anche Emanuele Filiberto, è stata avvolta con lo stendardo dello stemma sabaudo.
Particolarmente provata, in modo comprensibile, è apparsa proprio Marina Doria. Lo stesso Filiberto all’indomani del decesso del padre aveva subito rivolto le sue attenzioni al genitore rimasto in vita.
Al Corriere della Sera aveva detto: “Mamma è distrutta, tra due giorni spegne 89 candeline. Si erano innamorati da ragazzi a Ginevra ma si erano conosciuti sin da bambini a 12 anni. E hanno vissuto l’uno per l’altro, un’intera vita”.
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