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Ha preso il via la riunione del Consiglio dei ministri. Fra i provvedimenti all’ordine del giorno ci sono un decreto legge elezioni, sulle Amministrative e i referendum, l’esame preliminare di un disegno di legge sulle carriere e le valutazioni della performance del personale nella Pubblica amministrazioni, il testo unico in materia di versamenti e di riscossione, un decreto legislativo con la revisione delle disposizioni in materia di accise e un altro con correttivi al concordato: sono alcuni dei provvedimenti all’ordine del giorno del Consiglio dei ministri. Il Cdm, inizialmente previsto per le 17.30, è stato anticipato alle 15. Di conseguenza è saltato l’incontro che la premier Giorgia Meloni aveva fissato alle 13.30 a Milano con rappresentanti del settore moda.
Verso Comunali 25 maggio, ballottaggi e referendum 8 giugno
Via libera del Consiglio dei ministri al decreto elezioni che consentirà di votare in due giorni (domenica dalle 7 alle 23 e lunedì dalle 7 alle 15) già dalla prossima tornata di elezioni amministrative. La data per il primo turno delle comunali è stata individuata, viene riferito, nel 25-26 maggio mentre l’election day con i referendum sarà nelle date dei ballottaggi, l’8 e 9 giugno. Da sciogliere anche il nodo del voto per i fuori sede, che dovrebbe essere limitato agli studenti. La misura, spiega la relazione illustrativa che accompagna il provvedimento, «mira a estendere la durata della votazione anche per l’anno 2025, al fine di contrastare il crescente fenomeno dell’astensionismo, agevolando la maggiore partecipazione possibile dei cittadini alle consultazioni elettorali e referendarie, in un’ottica di rafforzamento del processo democratico e della rappresentatività delle Istituzioni».
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Il pacchetto fiscale
Niente più concordato preventivo per i forfettari. Proroga a regime al 30 settembre 2025 del termine per aderire al patto biennale del fisco. Riscrittura con norme anti abuso della norma che disciplina la partecipazione o meno al concordato dei soci. Si muovono su questi tre filoni le modifiche che il viceministro all’Economia, Maurizio Leo, vuole portare all’esame del Consiglio dei ministri con il correttivo alla delega fiscale.
La revisione delle accise
Nel pacchetto fiscale sono attesi anche l’ok finale al Testo unico riscossione e al decreto accise con il principio che il Governo, al fine di ridurre i sussidi ambientalmente dannosi, potrà aumentare le accise sul gasolio con una riduzione contestuale di quelle sulla benzina. Una manovra da portare a termine nell’arco di cinque anni a partire dal 2025 e al cui termine dovrà vedere applicata la stessa aliquota alle due differenti tipologie di carburanti per autotrazione. In sostanza, come si legge nella bozza attesa domani in Cdm, in ciascuno degli anni del quinquennio sarà applicata, in un range compreso «tra 1 e 1,5 centesimi di euro per litro», una riduzione dell’accisa sulle benzine e un aumento, nella stessa misura, dell’accisa applicata al gasolio impiegato come carburante. A fissare l’aliquota delle accise sarà comunque un decreto interministeriale dell’Ambiente, dell’Economia, dei Trasporti e dell’Agricoltura. Come promesso a più riprese dal governo, la bozza del decreto prevede espressamente che i maggiori incassi provenienti da questo bilanciamento delle accise sui carburanti saranno tutte destinate al trasporto pubblico locale.
Triplo esame per i dirigenti senza concorso
il «disegno di legge Merito» che il ministro per la Pa Paolo Zangrillo discuterà oggi in consiglio dei ministri prevede tra l’altri che prima di diventare dirigenti a tempo indeterminato i funzionari e i quadri della Pa che si candideranno allo «sviluppo di carriera» dovranno superare un triplo esame: il primo per accedere all’incarico temporaneo, il secondo per vederselo rinnovato e il terzo per l’inserimento definitivo nei ruoli della dirigenza. A guidare la valutazione sarà una commissione di cinque componenti, quattro interni all’amministrazione e uno esterno, completata da un «assessor», cioè un professionista esperto nella selezione del personale.