Questa mattina a Palazzo Chigi si è svolto un Consiglio dei ministri. La riunione, convocata alle 11, è durata circa un’ora e mezza. Da quanto emerso, il Cdm ha deliberato di impugnare alla Corte costituzionale la legge della Provincia autonoma di Trento che ha portato da due a tre il limite dei mandati consecutivi per il presidente della Provincia. La delibera è arrivata dopo un confronto tra i ministri piuttosto dibattuto, e con il voto contrario di quelli della Lega. Sono intervenuti, fra gli altri, il ministro per gli Affari regionali Roberto Calderoli e quello dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida. All’ordine del giorno della riunione, tra le altre cose, anche il decreto Infrastrutture e il disegno di legge delega sui Livelli essenziali di assistenza (Lep) legati all’Autonomia differenziata.
Cosa prevede la legge trentina impugnata dal Cdm
La legge trentina, impugnata dal Consiglio dei ministri, è stata approvata il 9 aprile dal Consiglio provinciale del Trentino Alto Adige. Presentato dal capogruppo della Lega Mirko Bisesti, il testo, passato con 19 sì e 16 voti contrari, modifica la legge elettorale provinciale del 2003 e si compone di un unico articolo, che introduce la possibilità per il presidente della Provincia di svolgere un terzo mandato. Grazie alla sua approvazione, il leghista Maurizio Fugatti potrebbe, nel 2028, ricandidarsi per la terza volta consecutiva alla presidenza della Provincia autonoma, possibilità vietata dalla legge nazionale che, nel 2004, ha introdotto il limite di due mandati consecutivi per i governatori. L’approvazione della legge trentina ha provocato una spaccatura interna alla maggioranza e all’interno del gruppo locale di Fratelli d’Italia. Due consiglieri FdI, Francesca Gerosa e Daniele Biada, hanno infatti votato contro la legge; gli altri due, Carlo Daldoss e Christian Girardi, si sono pronunciati a favore, in contrasto alle indicazioni del partito. Daldoss e Girardi hanno poi lasciato il partito. La decisione del Consiglio provinciale di Trento è stata presa nello stesso giorno in cui la Corte costituzionale ha ritenuto incostituzionale la legge della Campania che avrebbe consentito al presidente della Regione Vincenzo De Luca, del Partito Democratico, di candidarsi per un terzo mandato consecutivo. Era stato il Consiglio dei ministri a impugnare di fronte alla Corte la legge regionale della Campania, che era stata approvata lo scorso novembre con l’intento di permettere la terza candidatura di De Luca nel 2025, nonostante la legge ne preveda al massimo due consecutivi. Ora la Consulta dovrà pronunciarsi anche sul caso del Trentino-Alto Adige, che è a statuto speciale e, a differenza di quelle a statuto ordinario come la Campania, gode di diverse forme di autonomia su come può governarsi.
Fugatti: “Impugnazione Governo è un atto contro il Trentino”
“Lo riteniamo un atto istituzionale molto pesante contro le prerogative dell’autonomia trentina, con una chiara valenza politica”, ha detto il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti. “Le autonomie speciali – ha aggiunto – come la Corte costituzionale ha detto tra le righe nella sentenza della Campania, hanno potere legislativo esclusivo su questa materia. Quindi riteniamo questo un atto contro l’autonomia del Trentino”.
Lega: “Impugnativa è una scelta politica”
Le parlamentari della Lega, Vanessa Cattoi ed Elena Testor, in una nota rimarcano quanto al terzo mandato che “l’impugnativa è una scelta politica. In linea con il principio autonomista, la Lega sottolinea che tra le competenze primarie figurano anche quelle in materia elettorale. Contestare la legge sul terzo mandato in Trentino equivale a violare i principi statutari della nostra autonomia e a equiparare la nostra regione alle altre, trascurando il valore distintivo delle regioni a statuto speciale. Queste ultime detengono una competenza legislativa esclusiva in tale ambito, come indirettamente riconosciuto dalla Corte costituzionale nella sentenza relativa alla Campania. L’autonomia del Trentino è un valore non negoziabile e fondamentale. Questo sia chiaro anche ai colleghi di maggioranza”.
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Ok a legge delega su Lep
Il Consiglio dei ministri, a quanto si apprende, ha approvato il disegno di legge delega sui Livelli essenziali di assistenza (Lep) legati all’Autonomia differenziata.
Dal Cdm via libera al decreto legge Infrastrutture
Il decreto legge Infrastrutture è stato approvato in consiglio dei Ministri, ha annunciato il Mit sottolineando che si tratta di “un provvedimento urgente e strategico voluto dal vicepresidente del Consiglio e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, per imprimere una forte accelerazione alla realizzazione di infrastrutture chiave, ottimizzare la gestione dei contratti pubblici, assicurare l’efficienza del sistema dei trasporti e valorizzare il demanio, in linea con gli obiettivi del PNRR e gli impegni europei”. Tra gli interventi norme che riguardano il Ponte sullo Stretto, Milano Cortina 2026, GP Formula 1, Contratti pubblici, Autotrasporto, Motorizzazione civile, Concessioni autostradali, Ordinamento portuale, Demanio marittimo, Trasporto aereo e ferroviario.
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Ok a fondi per GP Formula 1 Monza e Imola
“Il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, nell’ambito del Decreto legge Infrastrutture approvato oggi in consiglio dei Ministri, ha stanziato 5,25 milioni di euro per il 2025 e 5 milioni per ogni anno dal 2026 al 2032 a favore della Federazione sportiva nazionale-Aci per la realizzazione dei Gran Premi di Formula 1 che si svolgeranno negli autodromi di Monza (Lombardia) e Imola (Emilia-Romagna)”, dice il Mit in una nota. “Il Governo riconosce la straordinaria importanza dei Gran Premi di Formula 1 di Monza e Imola non solo come eventi sportivi di caratura mondiale, ma anche come fondamentali volani economici e vetrine internazionali per la Lombardia e l’Emilia-Romagna”, ha dichiarato il vicepresidente del Consiglio e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini. “Questo investimento strategico mira a garantire la continuità e il successo di queste manifestazioni iconiche, sostenendo l’indotto turistico e l’immagine del nostro Paese nel panorama globale del motorsport. Le misure adottate a favore dei grandi eventi sportivi significano anche supportare concretamente queste eccellenze territoriali”.