I Sì al referendum sulla cittadinanza hanno di poco superato il 60%. Oltre alla bassa affluenza, che secondo i dati del Viminale si è attestata al 30,6% (abbondantemente sotto il quorum richiesto), il quesito sulla cittadinanza ha ottenuto molto meno supporto rispetto alle altre quattro consultazioni. I referendum su lavoro, sicurezza e precariato hanno infatti incassato l’80% dei Sì. Il quesito sulla cittadinanza chiedeva di abrogare la norma che, oggi, concede la cittadinanza italiana agli stranieri dopo dieci anni di permanenza nel Paese, riducendo a cinque anni questo lasso temporale.
Il referendum sulla cittadinanza
Secondo le previsioni alla vigilia del voto dell’8 e 9 giugno, il quesito sulla cittadinanza sembrava essere quello determinante, in grado di mobilitare l’elettorato d’opinione e attirare molti elettori favorevoli per il raggiungimento del quorum. Il risultato è stato invece l’opposto: i pochi cittadini che si sono recati alle urne hanno barrato il No proprio sulla scheda gialla.
Ciriani: “L’esito del referendum sulla cittadinanza faccia riflettere la sinistra”
“Il risultato che si sta profilando sul quesito referendario per la riduzione degli anni necessari per ottenere la cittadinanza italiana dovrebbe davvero far riflettere la sinistra”, ha detto in una nota Luca Ciriani, ministro per i Rapporti con il Parlamento. “Anche il loro elettorato, un elettorato estremamente politicizzato e che ha risposto ad una sorta di chiamata alle armi, si è espresso in buona parte contro questo quesito. Questo risultato ci dà la conferma che siamo dalla parte giusta, ossia dalla parte degli italiani e che stiamo interpretando nel modo giusto il loro volere”, ha aggiunto.