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Renzi: “Meloni fa comunicazione ma non governa”. Schlein: “Esecutivo improvvisato”

La presidente del Consiglio Giorgia Meloni è stata oggi ospite del congresso di Azione. Dopo l’intervento della premier sono arrivate le reazioni delle forze di opposizione, molto critiche nei confronti dell’operato del governo, soprattutto in materia di politica estera. Mentre Calenda puntualizza: “Sbagliato criminalizzare l’avversario”.

Renzi: “Meloni fa comunicazione e non governa”

Il leader di Iv Matteo Renzi, a Sky TG24, ha detto: “Penso che alla Meloni non serva fare la majorette di Trump e Vance. Serva rilanciare sugli Stati Uniti d’Europa. Perché senza l’Europa l’Italia non ha futuro”. L’ex premier, oggi a Messina per presentare il suo libro “L’influencer”, dice ancora: “Nel volume spiego e racconto perché, citando le conversioni sulla via della Garbatella. Ci sono tante conversioni sulla via della Garbatella su Putin, su Zelensky, su Trump, su Biden, sulla Nato, sull’euro. Ecco, noi abbiamo una Presidente del Consiglio che fa questo. Lei fa comunicazione e non governa”.

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Schlein: “Governo litiga su politica estera e attacca opposizione”

La segretaria del Pd Elly Schlein ha dichiarato che “un governo che non ha altri argomenti sulla politica estera se non attaccare l’opposizione è un governo improvvisato. Da settimane è in stato confusionale, con i litigi quotidiani tra Tajani e Salvini, senza un profilo chiaro sulle scelte di politica europea e internazionale. Non riescono a dire una parola a favore di una difesa comune europea, ma nemmeno a condividere una posizione sul piano di riarmo proposto. Sono uniti solo nell’abbassare la testa di fronte agli attacchi e ai dazi di Trump all’Ue. Con Meloni che minimizza e invita alla calma e Tajani che invita a importare di più dagli Usa”. Secondo la leader dem, “la cosa più assurda è che Meloni sostenga che non ci siano alternative tra essere talmente asserviti a Trump da non riuscire nemmeno a criticarlo e rompere l’alleanza uscendo pure dalla Nato. L’alternativa c’è eccome: è fare un salto in avanti nell’integrazione e nell’autonomia strategica europea, superando l’unanimità, reagendo insieme ai dazi, facendo un grande piano di investimenti comuni per l’industria, il sociale e le transizioni, e costruendo una vera difesa comune”. “Ma capisco – conclude – che per motivi ideologici faccia fatica a dirlo, come lo spiega a Orban? Così le contraddizioni dei nazionalisti le pagheranno le imprese, i lavoratori e le famiglie del nostro paese. Così, per non riuscire nemmeno a dire a Trump che sbaglia, Meloni relega l’Italia al margine in Europa”.

Conte: “Attacchi dal ‘partito delle armi’ sono medaglie”

Sui social il leader del M5s Giuseppe Conte ha invece scritto: “Oggi mal di stomaco alle stelle per il partito trasversale delle armi a oltranza: insulti e attacchi a raffica per il sottoscritto e il M5S da Meloni, Crosetto, Calenda. Continuate pure, sono medaglie. Non sopportano un M5S che cresce nonostante il fango a reti e giornali unificati, che va in piazza, che è libero di dire la sua senza lobby a cui rispondere. Fa tenerezza Meloni che, dopo aver sottoscritto al Consiglio europeo l’Europa del Riarmo ed essersi battuta per spendere montagne di soldi per le armi (fino a 35 miliardi) fuori dai vincoli, ora punta il dito verso me che le spese della Difesa le ho adeguate nell’ordine di 1 miliardo l’anno mentre portavo oltre 200 miliardi in Italia per sanità, asili nido, imprese e lavoro. Che faccia tosta!”.


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