Segre: antisemitismo c’è sempre stato ma oggi è manifesto
“Io non sono così stupita dell’antisemitismo di oggi. Oggi è manifesto, ma c’è sempre stato, solo che non se ne poteva parlare nei termini sfacciati con cui si fa oggi, termini vergognosi e disgustosi, tutto il peggio che si può dire”. Lo ha detto la senatrice Liliana Segre, sopravvissuta ad Auschwitz nella conversazione ’Cara Liliana’ con Marco Vigevani, presidente del Comitato eventi Fondazione Memoriale della Shoah di Milano, mandata online sui canali del Memoriale. “Ci sarebbe da studiare l’evoluzione dell’Europa e del mondo occidentale degli ultimi 50 anni – ha affermato – Posso parlare di me, io tornata da Auschwitz ho scelto il silenzio perché mi rendevo conto dell’incapacità di capire la tragedia del sopravvissuto che rientrava in un mondo che voleva vivere e rivivere”. Se, invece, arrivata a 50 anni, Segre, oggi 94enne, ha deciso di rompere il silenzio, è perché “mi rendevo conto che il mondo cambiava, ma l’antisemitismo restava sempre uguale”.
Schlein: memoria dovere civile, proteggere verità da negazionismo
“Sono passati ottanta anni da quando i cancelli di Auschwitz si spalancarono sull’atrocità, sull’abominio, sul male assoluto dell’Olocausto. Tenere viva la memoria oggi, mentre l’odio continua a farsi largo nelle nostre società e si consumano nuove tragedie, è un dovere civile di tutte e tutti. Onorare la Memoria significa anche proteggere la verità e metterla al riparo dal negazionismo, dai rigurgiti di antisemitismo, da ogni forma di razzismo e di odio, dalla disinformazione e da chi tenta di riscrivere la storia a proprio vantaggio”. Così la segretaria del Pd Elly Schlein. “La tragedia dell’Olocausto ha lasciato alle generazioni successive la responsabilità di tramandarne la memoria e contrastare l’odio affinché non trovi più alcuno spazio nelle nostre società. Questo è e sarà sempre il nostro impegno”, conclude.
Di Segni: irricevibili le accuse di genocidio
“La sfida di memoria riguarda i contenuti e la coerenza”. “Coerenza che si appella alla dignità e al rispetto dei sopravvissuti verso i quali da un lato si esprime grande affetto e vicinanza, con pianto e commozione, e poi ci si gira e li si accusa loro, Israele e gli ebrei del genocidio parallelo”. Così la presidente delle Comunità ebraiche italiane, Noemi Di Segni, durante un’anteprima di uno speciale Rai alla Camera. “Genocidio, lager, affamare, nazista sono parole che hanno significati ben precisi incisi sulle nostre ferite e non possono essere lanciate per esprimere dissenso politico e denunciare fenomeni mai esistiti”, ha aggiunto.
Rabbino Roma: Anpi di oggi non è più quella di un tempo
“L’Anpi di oggi non è più l’Anpi di un tempo. I partigiani di un tempo sono molto pochi. Io sono figlio di un partigiano decorato, e ho avuto anch’io la tessera dell’Anpi. L’Anpi è una galassia di realtà, e divenne da tanti i posti che la pensano diversamente. Alcuni leader dell’Anpi si sono dimenticati gli scopi istituzionali e stanno facendo delle battaglie che non si rendono conto che contraddicono i loro scopi istituzionali e questo crea un problema”. Lo ha detto il Rabbino Capo di Roma Riccardo Di Segni a margine di una cerimonia di commemorazione per la giornata della Memoria, al Portico D’Ottavia in merito alle discussioni con l’Anpi.
Appello Anpi: basta pregiudizi, torniamo a condividere
“Faccio un appello, non solo per oggi ma per il futuro, partendo da questo 25 aprile che sarà l’ottantesimo della Liberazione, affinché si superi il pregiudizio e le opinioni preconcette e si arrivi assieme a celebrare momenti che abbiamo sempre avuto un comune”. Lo ha detto all’ANSA il presidente dell’Anpi Gianfranco Pagliarulo. “Preciso che la Shoah è un appuntamento in cui l’Anpi è protagonista, è e sempre sarà così, indipendente da qualsiasi polemica”, ha aggiunto.