Nell’Aula della Camera prima e del Senato poi, il ministro Antonio Tajani ha tenuto una informativa urgente su Gaza. “I bombardamenti devono finire, l’assistenza umanitaria deve riprendere al più presto, il rispetto del diritto internazionale umanitario deve essere ripristinato”, ha detto il vicepremier. “L’unica prospettiva per la pace è la soluzione dei due Stati”, ha aggiunto. Ancora: “Preoccupano vergognosi rigurgiti di antisemitismo”. Banchi del governo e delle opposizioni pieni, non sono mancate scintille
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“Israele si fermi”. Si è tenuta, nell’Aula della Camera prima e del Senato poi, l’informativa urgente del ministro degli Esteri e vicepremier Antonio Tajani su Gaza. Pieni i banchi del governo e delle opposizioni e non sono mancate scintille: presenti, tra gli altri, il vicepremier Matteo Salvini, diversi ministri e ministre, la segretaria del Pd Elly Schlein, il leader M5s Giuseppe Conte, Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni di Avs, il leader di Azione Carlo Calenda. L’informativa di Tajani è stata chiesta dalle opposizioni per riferire sulla situazione a Gaza e sulla situazione del conflitto in Medioriente (GLI AGGIORNAMENTI IN DIRETTA). Prima di iniziare alla Camera, il vicepremier ha chiesto “un minuto di silenzio per le vittime palestinesi e israeliane” del conflitto. Al termine del raccoglimento c’è stato l’applauso dell’Aula. Davanti a Montecitorio, appesa all’obelisco, è apparsa una grande bandiera palestinese.
Tajani: “I bombardamenti devono finire”
“La popolazione della Striscia sta pagando da troppo tempo un prezzo altissimo – ha detto Tajani all’inizio della sua informativa alla Camera –. Pagano, come ha sottolineato Papa Leone XIV, i bambini, gli anziani, le persone malate. Questi morti innocenti feriscono i nostri valori e indignano le coscienze. La legittima reazione del governo israeliano a un terribile e insensato atto terroristico, sta assumendo forme assolutamente drammatiche e inaccettabili”. Poi il ministro ha aggiunto: “I bombardamenti devono finire, l’assistenza umanitaria deve riprendere al più presto, il rispetto del diritto internazionale umanitario deve essere ripristinato”.
“Hamas deve liberare tutti gli ostaggi”
Durante l’informativa, Tajani ha detto ancora: “Hamas deve liberare tutti gli ostaggi che ancora sono nelle sue mani, che hanno il diritto di tornare alle proprie case. Ho incontrato più volte i parenti di tanti che, quel 7 ottobre di due anni fa, si trovarono sulla strada dei terroristi. A loro va la solidarietà e la vicinanza del Governo e di tutto il Paese”. Poi ha aggiunto: “Il governo non ha mai abbassato la guardia sui comportamenti del governo israeliano che abbiamo ritenuto meritevoli di censura. Penso a quando l’esercito israeliano è arrivato a sparare anche dentro la parrocchia cattolica di Gaza, a dicembre 2023. Lo abbiamo detto subito con forza: non era lì che si nascondevano i terroristi di Hamas. Oppure penso anche a quando abbiamo condannato l’attacco contro gli operatori umanitari di World Central Kitchen di aprile dello scorso anno o le operazioni militari che hanno reso complicatissima anche la campagna per la vaccinazione dei bambini contro la poliomielite, in cui anche l’Italia è stata in prima fila a sostegno dell’Organizzazione Mondiale della Sanità”.
“L’unica prospettiva per la pace è la soluzione dei due Stati”
Tajani ha dichiarato ancora: “Lo voglio ribadire chiaramente: l’unica prospettiva possibile per la pace, l’obiettivo irrinunciabile, resta l’avvio di un processo politico che porti a due Stati che convivano in pace e sicurezza”. Il ministro ha anche evidenziato che l’Italia sta lavorando “con un’azione a 360 gradi con tutti i nostri partner, a partire da quelli europei e dal segretario di Stato Usa Rubio, con cui stiamo portando avanti un’intensa azione diplomatica per riannodare i fili del dialogo e fermare la catastrofe”.
“Espulsione palestinesi da Gaza non sarà mai opzione”
Poi il ministro ha ribadito ancora: “L’espulsione dei palestinesi da Gaza non è e non sarà mai un’opzione accettabile. Per questo sosteniamo con convinzione il piano arabo a guida egiziana per la ripresa e la ricostruzione della Striscia, che è incompatibile con qualsiasi ipotesi di sfollamento forzato”. “Come ho ribadito più volte insieme al ministro Crosetto, l’Italia – ha spiegato ancora Tajani – è pronta a contribuire a un’eventuale missione internazionale di mantenimento della pace nella Striscia di Gaza, sotto l’egida delle Nazioni Unite e a guida araba. Siamo convinti che il ruolo dei Paesi arabi moderati sia la chiave di volta per costruire una nuova architettura politica e di sicurezza nella regione”.
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Gli aiuti
“Chi dice che il governo sta ignorando la crisi di Gaza, offende la verità, ma soprattutto offende i tanti italiani che in un’azione di sistema coordinata dal governo, che non ha eguali tra i nostri partner, hanno offerto il proprio contributo concreto a favore della popolazione palestinese”, ha dichiarato Tajani. “Nel fine settimana – ha aggiunto – sono entrati a Gaza attraverso il Valico di Kerem Shalom anche i 15 camion italiani che abbiamo donato al Programma Alimentare Mondiale e che abbiamo fatto uscire dal porto di Ashdod. Sappiamo che questo non è sufficiente, continuiamo a lavorare affinché l’afflusso di aiuti venga intensificato, attraverso ulteriori azioni concrete sul terreno. È con i fatti che si aiutano i palestinesi. Non con i proclami o la demagogia”. Grazie all’iniziativa Food for Gaza, ha ricordato il vicepremier, “da marzo dello scorso anno abbiamo fatto arrivare nella Striscia oltre 110 tonnellate di aiuti alimentari, sanitari e beni di prima necessità”. L’Italia, ha detto ancora è “anche tra i principali governi occidentali ad aver dispiegato operazioni di evacuazione da Gaza. Abbiamo consentito a oltre 700 persone di lasciare la Striscia, tra cittadini italiani, italo-palestinesi, detentori di permesso di soggiorno e loro familiari diretti. Proprio in queste ore stiamo portando a termine una nuova evacuazione da Gaza di 31 palestinesi, parenti di cittadini italiani o detentori di permesso di soggiorno”. “A oggi, 133 piccoli pazienti e relative famiglie, per un totale di 393 persone, sono stati curati in strutture italiane”, ha spiegato ancora.
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“Preoccupano vergognosi rigurgiti di antisemitismo”
Tajani si è poi detto preoccupato per i “rigurgiti di antisemitismo”. “Vorrei condividere anche qui la mia forte preoccupazione per i rigurgiti di antisemitismo a cui assistiamo in questi giorni. Episodi vergognosi come il cartello appeso in un negozio a Milano non possono essere derubricati a fatto di cronaca. Perfino la senatrice Liliana Segre, a cui va tutta la mia solidarietà, è stata oggetto di incredibili, aberranti insulti antisemiti”, ha detto il ministro. E ancora: “Non si possono far ricadere sugli ebrei le azioni del governo israeliano. Mai più. Nessuno, dovrà mai più avere paura perché ebreo”. “Come diciamo a Israele di fermarsi e porre fine agli attacchi nella Striscia di Gaza, allo stesso modo dico anche a chi fomenta l’antisemitismo per piccole, miopi convenienze di bottega ‘Fermatevi! Fermatevi ora!’. Il virus dell’antisemitismo non può e non deve avere diritto di cittadinanza nelle nostre società”, ha aggiunto. L’Aula della Camera ha applaudito quando il ministro Tajani ha parlato di Segre e degli attacchi da lei subiti. Poco dopo, però, quando Tajani ha parlato del “virus dell’antisemitismo” rivolgendo lo sguardo verso i banchi dell’opposizione, si sono registrate alcune scintille tra il ministro e alcuni deputati dei gruppi di Avs e M5s.
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L’intervento al Senato
Tajani è poi intervenuto al Senato. Sul tema delle armi vendute a Israele “questo governo sin da subito ha avuto un approccio particolarmente restrittivo, sospendendo tutte le licenze per l’esportazione a partire dal 7 ottobre, nonostante le forti sollecitazioni”, ha detto replicando alle critiche sulla vendita di armi avanzate dalle opposizioni alla Camera. “Il dialogo resta la via maestra. A quanti vorrebbero isolare Israele, ad esempio richiamando l’ambasciatore, voglio chiedere direttamente: quale soluzione pacifica e negoziata è mai stata raggiunta senza lasciare la porta aperta al dialogo? È essenziale mantenere aperto ogni canale con le autorità israeliane, incluso quello dell’accordo di Associazione con l’Unione Europea”, ha aggiunto. Al termine dell’intervento, i senatori di maggioranza si sono alzati tutti in piedi. Il resto dell’emiciclo, dove stanno i gruppi di opposizione, è rimasto seduto. Durante l’informativa, le minoranze hanno riservato al discorso solo un paio di applausi quando il ministro ha citato la senatrice a vita Liliana Segre, esprimendo la solidarietà del governo per le offese che riceve, e quando ha sottolineato la pericolosità dell’antisemitismo.
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Scintille in Aula
Scintille in Aula alla Camera, invece, durante l’intervento del deputato e responsabile Esteri del Pd Beppe Provenzano, che è andato all’attacco dei “silenzi” del governo sul comportamento di Netanyahu. Dai banchi di Forza Italia sono arrivate forti proteste. Il ministro Tajani si è più volte girato, anche sorridendo (“Sorridevo agli insulti che arrivavano, siccome sono un uomo di pace quando mi insultano sorrido”, ha spiegato più tardi), all’indirizzo del parlamentare. “Rida pure. Noi ci vergogniamo per voi”, ha detto Provenzano. “Sono gli ultimi giorni di Gaza. Le sue parole, ministro Tajani, forse erano buone 19 mesi fa, 50.000 morti fa. Lei qui ci ha parlato a lungo di aiuti umanitari. L’unico vero aiuto umanitario, ministro, è fermare Netanyahu. La responsabilità tutta politica ricade anche su di voi”, ha aggiunto. Scintille anche con la Lega, quando Provenzano ha detto: “Lei ci spiega che siete amici di Israele. Voi siete amici di Netanyahu, come il ministro Salvini che è andato lì a stringere quelle mani sporche di sangue mesi fa”. Il parlamentare ha concluso il suo intervento con i parlamentari del suo gruppo tutti in piedi. “Dite che siamo plateali quando urliamo, sventoliamo le bandiere palestinesi, quando gridiamo ‘No al genicidio’, oggi non gridiamo ma sussurriamo, così non avete da dirci nulla, le parole da cui deve ripartire la parte di mondo che non vuole più vedere questo schifo: ‘Palestina Libera’”, ha detto invece il capogruppo di M5s alla Camera Riccardo Ricciardi alla fine del suo intervento, tra gli applausi e la standing ovation del suo gruppo.
Gli altri interventi
In Aula alla Camera è intervenuto anche Nicola Fratoianni. “Basta con quell’allusione penosa e insultante nei confronti di chi ha detto no al genocidio in corso di guardare con qualche compiacenza all’insorgenza di antisemitismo: quelli come noi vengono da una storia politica che ha sempre considerato l’antisemitismo come il peggiore dei mali e non credo che dalle parti della sua maggioranza tutti possano dire lo stesso”, ha detto. “La pressione su Netanyahu deve aumentare. Se quel governo continuerà a non ascoltare ogni messaggio e ogni appello che gli arriva da tutto il mondo libero, allora bisognerà rispondere con gli strumenti che la democrazia riserva, anche con delle sanzioni. Perché la vita degli innocenti vale, per la nostra coscienza, più dell’amicizia con Israele”, ha dichiarato Ettore Rosato, vicesegretario di Azione. Pino Bicchielli, vicecapogruppo alla Camera di Noi Moderati, nel suo intervento ha invece detto: “I bombardamenti devono finire e gli aiuti umanitari devono ripartire. Non sono accettabili soluzioni che prevedono lo sfollamento di tutti i palestinesi dalla Striscia. La striscia di Gaza è sicuramente dei palestinesi, ma come si può non comprendere le colpe di Hamas, come si può sovrapporre Hamas allo Stato di Palestina, a cui legittimamente i palestinesi ambiscono?”. E ancora: “Sono preoccupato quando ci sono atteggiamenti di antisemitismo e non c’è condanna da parte di tutte le forze politiche”. Al Senato è invece intervenuto il leader di Azione Carlo Calenda: “Quello che serve sono azioni politiche concrete. Siamo di fronte a un’escalation criminale insopportabile. Quello che sta succedendo a Gaza impone azioni concrete. Deve essere chiaro che le azioni di Netanyahu sono inaccettabili, bisogna imporre sanzioni e va riconosciuto lo stato della Palestina”.
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