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Mattarella: “Portato al Papa affetto Italia. Ue resista ad attacchi, sia perno di dialogo”

A Leone XIV “ho portato l’affetto dell’Italia”. Lo ha detto il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, visitando ad Arezzo l’Associazione Rondine cittadella della pace, dopo la sua visita in Vaticano in cui ha avuto un lungo colloquio con Papa Leone XIV. 

Accolto da standing ovation

Il Capo dello Stato era stato accolto da un lungo applauso e una standing ovation, con tanti giovani che gridano ‘Bravo’, sul palco del festival Yuotopic Fest alla Cittadella della pace di Rondine, alle porte di Arezzo. Poco prima, Mattarella si è soffermato, accompagnato dal presidente e fondatore di Rondine Franco Vaccari, davanti ad una scritta, incisa sulla pietra dell’arena di Janine dove si svolge la cerimonia, che riporta una frase di Liliana Segre: ‘Ho scelto la vita e sono diventata libera’. La senatrice a vita scelse proprio Rondine per tenere il suo ultimo discorso pubblico, nel 2020. Segre non ha potuto essere presente oggi alla cerimonia ma vi prendono parte i suoi tre figli

Discorso ai giovani

Parlando ai giovani Mattarella ha detto che la pace “si realizza ricostruendo un sistema di rapporti internazionale che ripristini il sistema delle regole. L’Unione europea deve divenire uno dei perni del dialogo nel mondo per ridisegnare un nuovo modello di coesistenza. Per far questo la Ue deve essere unita, deve essere più efficiente resistendo agli attacchi dall’interno e dall’esterno. Questo è il compito dell’Europa”, ha sottolineato il presidente della Repubblica che poi ha aggiunto: “Il web rischia di isolare in una bolla di solitudine e di ignorare l’umanità altrui’.

“Ue perno di dialogo e mediazione”

L’equilibrio nel mondo “non si realizza soltanto sul piano militare, si realizza ricostruendo un sistema di rapporti internazionali che ripristini il rispetto delle regole internazionali, delle organizzazioni internazionali e un vicendevole rispetto di indipendenza da tutti i paesi. Questo è oggi il compito dell’Europa, cioè quello di divenire uno dei perni di una mediazione internazionale per ridisegnare tutti insieme un nuovo sistema di sicurezza, di coesistenza di collaborazione che allontani gli spettri che stiamo vedendo, della guerra e del contrasto”, ha detto Sergio Mattarella. Il presidente ha ricordato come “l’Europa unita ha garantito 70 di pace, ha consentito di poter viaggiare liberamente e poter studiare e lavorare ovunque nell’Unione. Il mondo, che ci è parso in questi anni un mondo di pace, con un disarmo progressivo generale, è stato stravolto – ha aggiunto Mattarella – da quanto sta avvenendo, dalla guerra in Europa e intorno all’Europa, dal rifiuto del rispetto delle regole del diritto internazionale, dai rifiuto del ruolo delle organizzazioni internazionali, dal ritorno delle concezioni di politica di potenza nazionale e di dominio sugli altri popoli, alterando quella condizione non ideale ma praticata per tanto tempo di equilibrio che ha garantito l’assenza di guerre per tanto tempo”. 


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