Oggi, alle 18 a Palazzo Chigi, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni incontrerà il presidente della Repubblica francese Emmanuel Macron. Il vertice del disgelo, com’è stato definito dagli osservatori. Non sono previste dichiarazioni alla stampa, ma già la foto dei due leader insieme sarà una notizia. L’incontro, infatti, avviene dopo mesi di frizioni che hanno avuto il loro apice a Tirana, nel vertice dei volenterosi per l’Ucraina, con l’altro oramai famigerato scatto dal quale la premier italiana era assente. Una visita “importante”, hanno fatto sapere dell’Eliseo. Per “parlarsi”, “progredire insieme” sulle questioni cruciali del momento. La guerra in Ucraina, prima di tutto, ma anche la crisi in Medio Oriente e le questioni interne agli equilibri europei, dazi compresi.
Roma: “Segnale molto positivo”
A Roma, ai piani alti del governo, il bilaterale è stato accolto come “un segnale molto positivo, ottimo”. Perché Italia e Francia, è il ragionamento anche della premier, sono “nazioni amiche” e hanno “posizioni comuni” su molti più dossier di quanto non si racconti. L’incontro servirà proprio a smontare una certa “narrazione”: la scena, peraltro, sarà tutta per Meloni e Macron, perché non ci sarà un passaggio del presidente francese al Quirinale.
Le distanze
In realtà nessuno nega le distanze tra i due leader, ma l’obiettivo è quello di riportarle nell’ambito fisiologico, da entrambe le parti. “Non c’è assolutamente alcun ostracismo nei confronti di Meloni” che ha “sempre partecipato agli incontri”, hanno assicurato da Parigi, gettando acqua sul fuoco di uno scontro che ha caratterizzato fin dall’inizio i rapporti tra i due. Ma il momento è complesso e c’è la necessità di non alimentare divisioni. Una riguarda i “formati” dei vertici, come quello dei volenterosi: sul tema, Roma ha sempre posto solamente “una questione di efficacia”, hanno abbassato i toni i meloniani. Anche dall’Eliseo hanno precisato che “i formati possono variare” e “fra europei” la questione va gestita “secondo il principio dell’impatto migliore che si può ottenere secondo le circostanze”. L’importante, ha insistito Parigi, è l’essere di fondo “d’accordo” e focalizzarsi “sull’essenziale”. Come il “sostegno incrollabile” all’Ucraina.
Su Insider
Dalla “panna montata” alla “diplomazia obbligata” di Meloni con Macron
I temi
Fonti italiane hanno fatto sapere che oggi è importante porre “le basi” per un “rafforzamento delle relazioni” tra due nazioni “fondatrici dell’Unione”, senza dimenticare i “profondi rapporti bilaterali” e la “collaborazione economica di livello strategico” (magari sbloccando quel Trattato del Quirinale che, al di là dei contenuti, rappresenta la sintonia politica tra due Paesi cugini). Si dovrebbero affrontare anche nuove integrazioni tra le due economie con un focus su ricerca e tecnologie d’avanguardia. Ma si guarderà anche alle comuni sfide europee, a partire dall’automotive, capitolo su cui Roma confida in una triangolazione con Parigi e Berlino. Alla premier italiana, oltre alla competitività, stanno a cuore anche i dossier difesa e migranti, senza scordare il “rafforzamento delle relazioni transatlantiche”. Il tutto, è stato spiegato, con l’obiettivo di costruire “un’Europa più sovrana, più forte e più prospera”. Sul tavolo anche le modalità per reperire “le ingenti risorse” necessarie a finanziare le priorità strategiche europee. Con un “mix” che secondo Roma deve prevedere investimenti privati e fondi comuni.