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Live In Milano 2025, Piantedosi: “30enne morto dopo taser? Vicenda addolora, monitoriamo”

In collegamento con il Teatro dal Verme il ministro dell’Interno ha parlato del decreto sicurezza: “Avevamo l’esigenza di portarlo a destinazione al più presto – ha detto -, ha avuto i passaggi parlamentari e oggi l’approvazione avrà un’importanza strategica”. Poi sul caso di cronaca del 30enne di Pescara morto dopo un arresto cardiaco forse conseguenza del taser: “Tragedia che ci addolora, in corso valutazioni”

A Live in Milano è ospite in collegamento il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi. L’intervista, in diretta dal Teatro dal Verme del capoluogo lombardo, inizia parlando del decreto sicurezza: “È da oltre un anno in Parlamento”, spiega il ministro nel suo intervento a Live In (IL VIDEO INTEGRALE). “Il decreto sicurezza è di importanza strategica. È un provvedimento molto importante per il governo e con il voto di oggi lo portiamo a casa”, ha aggiunto. In merito ai timori che l’approvazione del decreto possa determinare un aggravio sul sistema penale Piantedosi ha affermato di essere “convinto che questo non accadrà”. E ha aggiunto: “Molte delle fattispecie erano già previste come reato, l’occupazione abusiva, per esempio, era comunque già reato”. Tra le accuse dell’opposizione al governo c’è il fatto che il decreto possa limitare il dissenso: “Non c’è nessuna limitazione del dissenso e non c’è punizione con il carcere”, ha detto il ministro. “Non credo che possano rientrare nella libertà di manifestazione del pensiero il danneggiamento e le aggressioni: questi sono elementi che vengono penalizzati o che possono costituire delle aggravanti”. E ha ribadito: “Non c’è nessuna penalizzazione a meno che non si intenda per libertà di manifestazione anche quella di appiccare incendi, devastare vetrine, saccheggiare negozi, aggredire forze di polizia. I blocchi stradali erano già previsti come reati”. 

Bodycam e taser

Il decreto introduce anche maggiori tutele legali per le forze di polizia e le body cam che però rimangono facoltative. L’utilizzo delle body cam va “discriminato in base all’ambito operativo anche per preservare la privacy dei contesti in cui le forze dell’ordine praticano. Anche su questo – ha sottolineato Piantedosi – c’è stata opposizione ma è interesse delle forze di polizia documentare quanto accade specialmente in contesti pericolosi”. Poi un riferimento alla vicenda di cronaca del 30enne morto a Pescara dopo un malore forse conseguente all’utilizzo del taser da parte delle forze dell’ordine. “Innanzitutto – ha commentato il ministro dell’Interno – è una tragedia che ci addolora ed esprimo cordoglio. Adesso andranno fatti accertamenti: è interesse nostro capire come sia potuto succedere e le correlazioni con l’utilizzo del taser. La cosa ci preoccupa, la monitoreremo e trarremo le conseguenze. Ma – ha aggiunto – il taser è l’alternativa all’arma da fuoco e in alcuni casi è necessario verso chi si sottrae ai controlli delle forze di polizia e rischia di diventare pericoloso per le persone attorno. Questi strumenti sono alternativi ad altri più offensivi”.

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