Collegato col Teatro Dal Verme, il leader del M5s parla della guerra in Medioriente e del conflitto Russia-Ucraina. Poi sui prossimi referendum spiega: “Voterò sì al quesito sulla concessione della cittadinanza, ma non è la soluzione migliore per l’immigrazione. Serve un ciclo scolastico completo con profitto per garantire integrazione”
A Gaza è in corso un genocidio. Così il leader del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte definisce il conflitto in Medio Oriente durante l’intervista al Teatro dal Verme per Live In Milano con Giovanna Pancheri. Conte torna anche su tema Ucraina e sulla mediazione per la pace, concentrandosi poi sui quesiti referendari (SEGUI LA GIORNATA DI LIVE IN MILANO IN DIRETTA)
Conte: “Manifestazione pro Gaza andava fatta, non viola silenzio elettorale”
“La manifestazione per Gaza andava fatta (VIDEO), non viola il silenzio elettorale – spiega Conte – ricordo che si vota per 5 quesiti referendari. È importante partecipare tutti. I giovani soffrono molto per lavori precari. Sono costretti ad andare all’estero. Restare a casa è una occasione persa di democrazia”. E torna sul tema del conflitto in Medioriente: “A Gaza c’è un genocidio. Nella nostra mozione c’erano una serie di misure concrete. L’Italia si è astenuta per tre volte quando si trattava di votare contro il governo criminale di Netanyahu all’Onu. L’Italia in tutte le occasioni in cui doveva condannare è stata in silenzio. Se si fosse mossa bloccando le forniture militari, avrebbe fatto da spinta per l’Ue. Il 7 ottobre è stato un massacro orribile, ma i palestinesi non c’entrano con Hamas, hanno diritto a vivere nella loro terra”.
Conte: “Necessaria via negoziale anche con la Cina”
“Nessuno ha mai detto che Putin volesse sottoscrivere un accordo di pace favorevole all’Ucraina – dice Conte parlando del conflitto tra Kiev e Mosca – chi vince sul campo, punta a un accordo favorevole per lui. L’economia russa non è crollata, ma è cresciuta. Ci sono state una serie di previsioni fallimentari. Avrebbe funzionato meglio una svolta negoziale, e anche non buttare via la Cina nella mediazione. Si è pensato di contrastare sul piano militare la Russia. Il negoziato non è una passeggiata. Se ci fossimo seduti a convincere i due Paesi a sottoscrivere un accordo a caldo – il problema vero era l’Ucraina nella Nato – avremmo concluso un negoziato favorevole per l’Ucraina”. Poi aggiunge: “Altre sanzioni alla Russia? Non bisogna affidare solo a Trump il ruolo di mediatore. Stiamo dicendo che la Russia ci invaderà e facciamo un piano di riarmo. Eppure nella mediazione ci dobbiamo essere. Io non avrei mai escluso la Cina, l’abbiamo spinta tra le braccia della Russia. I BRICS sono cresciuti. E forse distruggere 40 aerei in Siberia non è utile per le trattative. Magari si rivelerà vincente per costringere la Russia a negoziare, ma non abbiamo certezze ora”.
Referendum, Conte: “Sì al quesito sulla cittadinanza, ma non è la soluzione migliore”
Sui prossimi quesiti referendari, Conte spiega: “Esiste anche l’astensione per il referendum. Ma un presidente del Consiglio che dice ‘vado e non ritiro la scheda’ non l’ho mai sentito. Se fossi un elettore che ha votato Meloni, mi sentire imbrogliato. È un imbroglio. Dice che vuole abbassare le tasse e invece le aumenta. Dice che vuole aumentare i salari degli italiani e li aumenta ai ministri. La sua meritocrazia sono amichetti incompetenti nei posti chiave. Stiamo sprecando soldi in Albania. Ha detto che avrebbe tutelato l’interesse nazionale, ma quando? Ha sottoscritto un patto di stabilità che taglia sanità e scuola. Aveva detto che avrebbe fatto la pontiera tra Ue e Usa, ma non si è visto”. E in risposta a una domanda degli studenti sullo Ius Italia, Conte aggiunge: “Sono d’accordo con la domanda degli studenti, devono sapere che come M5s già nelle scorse legislature abbiamo presentato una proposta sullo Ius Scholae. Dare la cittadinanza senza integrazione non è la soluzione migliore. Invece la scuola, con un ciclo con profitto, offre la possibilità di conoscere costituzione e patrimonio culturale per integrarsi meglio. Questa è la soluzione. Forza Italia effettivamente poteva ritrovarsi con noi su questo tema. Non mi è piaciuto il quesito referendario. Non lo avrei proposto. Se va male, ci allontana dall’obiettivo. Voto sì, ma non è la solazione migliore”. Infine, sulla causa di Grillo per riavere il simbolo del M5S, Conte chiude: “Non è una questione che riguarda me, sono questioni che trattano i miei avvocati”.