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Liliana Segre: “Afd al potere in Germania? Mostrerò numero sul mio braccio”

“Non posso non ricordare la sensazione di non essere voluti da nessuno, dichiara la senatrice a vita in un’intervista a “La Stampa” aggiungendo che ” la sorte dei bambini mi è stata sempre a cuore”. La sua impressione, da nonna, “è che ci sia un disinteresse assoluto, un voltare la faccia dall’altra parte” 

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“Vuole che le dica il mio pensiero, o vuole che le mostri il numero che ho tatuato sul braccio per la colpa di essere nata?”. Lo afferma in un’intervista a La Stampa, Liliana Segre, senatrice a vita, superstite dell’Olocausto e testimone della Shoah, rispondendo a una domanda sul partito di estrema destra dell’Afd in Germania. 

Segre: “La sorte dei bambini mi è stata sempre a cuore”

“Di fronte alle deportazioni di Trump, ai migranti respinti o rinchiusi solo perché ‘colpevoli’ di essere nati altrove, non posso non ricordare la sensazione di non essere voluti da nessuno”, continua Segre aggiungendo che la sorte dei bambini “mi è sempre stata a cuore. Sono stata una bambina anch’io e non potrò mai dimenticare quello che mi è successo”. Alla vigilia del suo intervento al Summit internazionale sui Diritti dei Bambini, intitolato “Amiamoli e proteggiamoli”, Liliana Segre lancia un appello alla responsabilità degli adulti e delle istituzioni. 


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“Questa indifferenza è il male che combatto da tutta la vita”

Al centro del Summit in Vaticano le violazioni dei diritti dei bimbi: lavoro minorile, tratta, povertà. “Io credo che negli ultimi decenni non ci sia stato un governo solo, o qualcuno in particolare, che abbia trascurato questi temi”, prosegue Liliana Segre. “Non potrei puntare il dito contro uno piuttosto che un altro. La mia impressione, da nonna, è che ci sia un disinteresse assoluto, un voltare la faccia dall’altra parte. Ed è terribile, perché questa indifferenza è il male che combatto da tutta la vita. I problemi urgenti sembrano sempre altri, e così i bambini vengono dimenticati. I loro diritti, per colpa degli adulti, sono sempre i primi a essere sacrificati, se non addirittura schiacciati. Mancanza di educazione, di coesione familiare, i divorzi, le famiglie allargate, il disgregarsi delle relazioni… i bambini diventano accessori delle decisioni degli adulti. E sono i bambini a pagare il prezzo più alto”.


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“Nessuno si è interessato quando sono stata imprigionata” 

Riguardo all’immagine dei migranti in catene, deportati, negli Stati Uniti di Donald Trump e all’inasprimento delle politiche migratorie in Italia Segre sottolinea: “Io sono stata considerata ‘diversa’ fin da bambina. Le leggi fasciste mi hanno impedito di andare a scuola, e nessuno si è preoccupato di me. Nessuno si è interessato quando sono stata imprigionata senza avere fatto nulla di male, ma solo per la colpa di essere nata. Nessuno si è mosso quando la mia famiglia è stata deportata e io sono tornata da sola. E nessuno si è preoccupato neanche al mio ritorno, di capire che cosa succede a uno che viene deportato in altro posto”. 


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Segre: “Oggi vedo la stessa indifferenza di allora”

“Oggi vedo spettacoli come le deportazioni di Trump; i respingimenti; campi in cui rinchiudere persone colpevoli solo di essere nate altrove; vediamo decidere che persone in arrivo sono da rispedire indietro o da collocare in un altro piccolo lager in una città semi-sconosciuta di un’Albania non lontana”conclude Segre. “Ecco, davanti a tutto ciò non posso che ricordare personalmente che cosa vuol dire la sensazione, il dolore, di non essere voluti da nessuno. Oggi vedo la stessa indifferenza di allora, quel voler nascondere il problema”.


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