La proposta della Commissione europea di introdurre una tassa fissa di 2 euro su ogni piccolo pacco proveniente da Paesi extra-Ue in particolare dalla Cina rappresenta un passo avanti nella difesa del mercato unico e della concorrenza leale. La misura, che coinvolge colossi dell’e-commerce come Temu e Shein, punta a garantire equità fiscale e tutela dei consumatori. «Stiamo parlando di 2 euro a pacco, pagati dalla piattaforma», ha chiarito il commissario Ue al Commercio Maros Sefcovic, spiegando che il gettito servirà in parte a rafforzare i controlli doganali, il resto andrà al bilancio Ue. Solo nel 2023 sono stati importati circa 4,6 miliardi di pacchi nell’Unione, oltre il 90% dalla Cina. La proposta prevede anche un’imposta ridotta di 50 centesimi per le merci inviate ai magazzini. Si supererebbe così l’esenzione doganale per gli acquisti sotto i 150 euro, spesso sfruttata da operatori extra-Ue per eludere gli standard di sicurezza.
«È una sfida nuova per la sicurezza e la verifica dei prodotti spediti nell’Ue», ha aggiunto Sefcovic. Il Mef (in foto il ministro Giancarlo Giorgetti) ha accolto con favore questa iniziativa, caldeggiata all’Ecofin e anche nel recente incontro col segretario al Tesoro Usa Bessent.
«È un passo necessario per proteggere i consumatori, garantire la parità competitiva e rafforzare le entrate pubbliche nel rispetto delle regole comuni. Una misura di giustizia economica che tutela le imprese da concorrenze sleali e rafforza la sovranità economica dell’Ue», si apprende.