A febbraio 2025, l’Istat stima un calo dello 0,9% nell’indice destagionalizzato della produzione industriale rispetto a gennaio. Il trend negativo si conferma anche nella media del trimestre dicembre-febbraio, con una diminuzione dello 0,7% rispetto ai tre mesi precedenti.
L’energia si distingue come l’unico settore in crescita, con un aumento del 4,0% su base mensile. Al contrario, si osservano flessioni significative nei beni strumentali (-3,3%), nei beni intermedi (-2,0%) e nei beni di consumo (-1,9%).
In termini tendenziali, l’indice generale diminuisce del 2,7% rispetto a febbraio 2024. Anche in questo caso, l’energia fa eccezione, con una crescita del 7,6%. I beni strumentali (-9,8%), i beni intermedi (-4,6%) e i beni di consumo (-2,0%) mostrano invece un andamento negativo.
Analizzando i settori di attività economica, si evidenziano incrementi tendenziali solo nella fornitura di energia elettrica, gas, vapore e aria (+19,4%), nell’industria del legno, della carta e stampa (+3,4%) e nelle industrie alimentari, bevande e tabacco (+1,6%). Le flessioni più ampie si registrano nella fabbricazione di mezzi di trasporto (-14,1%), nelle industrie tessili, abbigliamento, pelli e accessori (-12,9%) e nella fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (-12,0%).
Nel dettaglio, prosegue il calo tendenziale della produzione di autoveicoli che a febbraio registra un -33,5% nel confronto annuo (dato corretto per gli effetti di calendario), mentre aumenta del 18,1% rispetto a gennaio. La produzione di autoveicoli comprende autovetture, autobus, autocarri, camper, motori per autoveicoli e autogru. Nel complesso l’intero settore della fabbricazione di mezzi di trasporto registra a febbraio un calo del 14,1% su base annua e dell’1,1% su base mensile.
Sul fronte delle reazioni, il Codacons commenta i dati Istat sottolineando che «Prosegue la crisi dell’industria italiana, con i numeri dell’Istat che anche a febbraio confermano il trend fortemente negativo. La produzione industriale registra il 25simo calo consecutivo su base tendenziale, con una riduzione del -2,7% su anno». L’associazione dei consumatori evidenzia come, al netto dell’energia, «tutti i principali comparti registrano segno negativo sia su base mensile che annua, e prosegue la flessione dei beni di consumo, che crollano in media del -2% su anno, con punte del -3,3% per quelli durevoli».
«Numeri che, alla luce dell’attuale situazione economica globale e della grande incertezza legata alle misure protezionistiche degli Usa, rischiano di peggiorare ulteriormente nei prossimi mesi» e per questo il Codacons ritiene necessario che «il governo debba studiare misure ad hoc per tutelare il settore industriale italiano, partendo da un sostegno alla spesa interna delle famiglie e da provvedimenti per incrementare il potere d’acquisto dei cittadini».