Sarà inaugurato venerdì 20 giugno a Roma l’AI Hub for Sustainable Development, piattaforma strategica promossa dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy insieme al Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo (Undp), nell’ambito del Piano Mattei. Il progetto punta a fare di Roma un centro di riferimento per l’innovazione digitale destinata all’Africa, attraverso lo sviluppo di un ecosistema collaborativo sull’intelligenza artificiale che coinvolgerà inizialmente 14 Paesi africani.
Il ministro Adolfo Urso ha presentato oggi le linee guida dell’iniziativa presso l’Associazione della Stampa Estera, anticipando i contenuti del lancio ufficiale, che avverrà nella sede romana dell’Undp in concomitanza con il vertice Piano Mattei–Global Gateway, co-presieduto dalla premier e dalla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen. L’evento richiamerà leader africani, rappresentanti istituzionali e attori del settore privato da tutto il mondo. “Con l’AI Hub per lo sviluppo sostenibile in Africa, Roma diventerà il polo dello sviluppo dell’intelligenza artificiale per i paesi africani”, ha dichiarato Urso. “Si parte dall’alimentazione, dalla sopravvivenza, si passa alla tecnologia, al futuro dell’Africa. C’è un salto di qualità, che è lo spirito del Piano Mattei”, ha aggiunto.
L’AI Hub si propone come catalizzatore di trasformazione industriale e digitale, con obiettivi ambiziosi già fissati per il primo triennio: fino a 20 investimenti esterni in filiere AI, il sostegno a 500 mila startup africane e la creazione di 30-50 partenariati ad alto impatto con il settore privato.
“È la risposta concreta e strategica dell’Italia alla sfida dell’innovazione globale, in linea con le decisioni assunte dalla presidenza italiana del G7”, ha sottolineato Urso. “Puntiamo a rafforzare gli ecosistemi africani dell’IA e sostenere progetti concreti per potenziare le infrastrutture e sviluppare competenze locali”, ha proseguito.
Il progetto si inserisce nella più ampia strategia europea Global Gateway e in quella dell’Unione Africana sull’IA, e ha già suscitato interesse da parte di 35 attori del settore privato, a conferma di un’attenzione crescente verso il continente africano come protagonista della trasformazione digitale globale.
Tra i partner strategici coinvolti figurano nomi come Microsoft, Cisco, Cassava Technologies, Cineca, Confindustria Anitec-Assinform e Assafrica & Mediterraneo. Il giorno dell’inaugurazione saranno siglati accordi chiave: un memorandum d’intesa con la Repubblica del Congo, un accordo di partnership con Microsoft e un accordo amministrativo con la Commissione Europea (DG CNECT), che entrerà così ufficialmente nel gruppo direttivo dell’Hub. “Abbiamo messo le risorse necessarie (5,5 miliardi; ndr) per far partire l’iniziativa – ha spiegato Urso – ma contiamo che la parte più significativa dei finanziamenti arrivi da accordi con le grandi multinazionali”.
Il ministro ha anche ribadito l’intenzione del governo di candidare l’Italia come sede di una delle quattro gigafactory europee dell’intelligenza artificiale, nell’ambito del piano comunitario atteso entro fine anno.
Il giorno prima dell’inaugurazione, giovedì 19 giugno, si terranno due momenti preparatori a Palazzo Piacentini: la prima riunione del gruppo direttivo esecutivo dell’AI Hub e un panel dedicato al dialogo tra imprese e istituzioni sul ruolo dell’IA nell’industria.
L’iniziativa si pone anche in continuità con il ruolo già svolto da Roma come hub globale per le emergenze africane grazie alla presenza delle agenzie ONU legate all’agroalimentare (Fao, Pam e Ifad). Come ha detto Urso:
“Roma è stata scelta per affrontare le emergenze, ora viene scelta anche per il futuro dell’Africa. È particolarmente incoraggiante”.
Il lancio dell’AI Hub rappresenta dunque una pietra miliare nella strategia italiana ed europea per un partenariato tecnologico equo e sostenibile con l’Africa, con l’obiettivo di affermare un modello alternativo alle logiche dominanti e costruire
una “terza via” europea all’innovazione, come indicato da Urso: “L’Europa deve trovare la sua terza via tra Stati Uniti e Cina per l’IA, basandosi sulla nostra cultura che pone sempre il cittadino al centro dello sviluppo”.