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Perché chi fa causa al condominio non deve essere convocato in assemblea


Può accadere, quando si vive in condominio, che ci siano delle controversie tra i residenti e non è raro che queste sfocino nel legale.

Non è una situazione facile, senza considerare che andare in può comportare alcuni effetti indiretti che non sono, certamente, di scarsa rilevanza.
Negli scorsi anni, difatti, la Corte di Cassazione si è espressa su alcuni procedimenti riguardanti questo tema, andando a meglio definire la “giurisprudenza” in materia. Tra le sentenze più importanti, certamente, quella che ha sancito che il condomino controparte in una causa legale con il condominio non ha diritto di voto sulla situazione specifica.

Entriamo più nel dettaglio.

Cosa ha stabilito la Cassazione

La Corte di Cassazione, con la sentenza della sezione civile n. 21750 pubblicata il 01/08/2024, ha annullato la decisione della Corte d’Appello di Firenze. Quest’ultima aveva dato ragione a un condomino che chiedeva di annullare la delibera con cui il condominio aveva nominato un avvocato per la causa contro di lui, poiché non era stato convocato all’assemblea.
Nei fatti, dunque, la Cassazione ha stabilito che chi è parte in causa contro il condominio non ha diritto a partecipare all’assemblea che delibera sulla controversia nella scelta del legale.

Su una posizione simile, la sentenza n. 7491/2025 del 20 marzo scorso, con cui la Cassazione si è espressa riformando la sentenza in secondo grado, aveva dato ragione a un condomino che aveva impugnato una delibera con cui l’assemblea aveva deciso di incaricare un avvocato per difendersi nel giudizio d’appello da lui stesso avviato contro il condominio. Dunque, in secondo grado, il tribunale si era espresso ritenendo che la condomina, pur essendo in conflitto di interessi, dovesse essere comunque convocata.

In Cassazione, però, questa posizione è stata ribaltata, stabilendo che il condomino non ha diritto ad essere convocato all’assemblea che delibera sulla prosecuzione di quella causa, in quanto si trova in una posizione conflittuale rispetto agli altri partecipanti.

Questa sentenza poggia sul principio secondo cui il condominio si divide in due gruppi opposti: da un lato, i partecipanti che deliberano sulla controversia, dall’altro il condomino destinatario della

decisione, che è la parte contrapposta.

Nei fatti, dunque, questa decisione influisce concretamente sui procedimenti condominiali, rendendo più semplice il processo decisionale per l’avvio di azioni legali contro singoli condomini.


Fonte: https://www.ilgiornale.it/taxonomy/term/40822/feed


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