Finisce su un binario morto il dialogo tra Fibercop e Open Fiber sulla staffetta per i cinque lotti in ritardo del Pnrr facenti capo al piano Italia a 1 Giga. Le interlocuzioni delle ultime settimane, volute dal sottosegretario Alessio Butti per permettere di centrare l’obiettivo dei civici da coprire con la fibra e non perdere i soldi europei, non sono arrivate a uno sbocco concreto. Troppa la distanza tra le parti: secondo quanto raccolto da Il Giornale, infatti, la società guidata da Massimo Sarmi avrebbe messo sul tavolo un indennizzo per gli investimenti fin qui sostenuti, senza tuttavia valorizzare altri parametri come l’avviamento e il valore anche prospettico dell’asset come invece si aspettavano i soci di Open Fiber (Cassa depositi e prestiti al 60% e il fondo Macquarie al 40%). Un altro nodo indigesto a Open Fiber, guidata dall’ad Giuseppe Gola, sarebbe stata la tempistica: la spinta era per finalizzare l’operazione entro il 30 giugno, una scadenza ritenuta troppo vicina per definire l’affare.
Salvo colpi di scena dell’ultimo minuto, quindi, non se ne farà nulla. La data del 30 giugno sarà comunque da tenere d’occhio. Quella è la scadenza della milestone del Pnrr, che prevede un avanzamento lavori per ciascun lotto di almeno il 70% dei civici. Secondo indiscrezioni, negli ultimi mesi Open Fiber avrebbe recuperato parecchio terrenno (tra marzo e maggio è avanzata in media di oltre 88mila civici al mese) e ci sarebbe fiducia di raggiungere l’obiettivo in tutti i lotti, con la sola eccezione della Toscana. Il gruppo guidato da Gola preferirebbe correre il rischio di vedersi revocare quel lotto, piuttosto che dover rinunciare a un blocco di cinque a prezzi non congrui.
In ogni caso, sempre secondo quanto risulta a Il Giornale, Open Fiber avrebbe fatto due generi di proposte per arrivare a centrare tutti gli obiettivi previsti. La prima, già emersa in passato, è il trasferimento dei civici a rischio copertura (nell’ordine di 250-300 mila) su fondi europei non collegati a una scadenza all’interno del percorso di rimodulazione del Pnrr che l’Italia sta compiendo con l’Europa. La seconda, invece, sarebbe quella di coprire i civici mancanti secondo tecnologia Fwa (una tecnologia che combina fibra ottica e onde radio) per poi assumersi l’impegno di realizzarli in Ftth (come previsto dal bando Infratel) entro il 30 giugno 2027.
Questo escamotage permetterebbe di soddisfare l’Europa (che richiede una connessione a banda larga, non importa con quale tecnologia) e poi, in seguito, di realizzare senza scadenze incalzanti la fibra Ftth, che richiede scavi e tempi più lunghi rispetto alla Fwa.