La Banca Centrale Europea ha autorizzato l’offerta del Monte dei Paschi su Mediobanca. La notizia è stata battuta dall’agenzia Reuters nella tarda serata di ieri riportando l’indiscrezione di una fonte a conoscenza della situazione. Un portavoce della banca centrale europea ha rifiutato di commentare.
Con l’ok di Francoforte l’avvio potrebbe avvenire a inizio luglio, per chiudere entro il 25 settembre, data dell’assemblea straordinaria di Piazzetta Cuccia sull’offerta per Banca Generali lanciata a fine aprile. Nel risiko bancario che da mesi riempie le cronache finanziarie e registra le prese di posizione della politica, oltre che l’intervento della magistratura, gli oltre tre mesi di tempo presi dal cda di Mediobanca con il rinvio dell’appuntamento dei soci hanno dato la possibilità all’offerta pubblica di scambio lanciata da Siena di fare in pieno il suo corso. Se Siena decidesse di lasciare l’offerta sul mercato il più a lungo possibile (40 giorni di Borsa aperta) l’operazione si chiuderebbe comunque prima del 25 settembre. L’assemblea di Mediobanca su Banca Generali in prospettiva perde comunque senso. O perché lo stemma di Siena sventolerà su Piazzetta Cuccia oppure perché, se l’offerta non andrà in porto, col venir meno della passivity rule Alberto Nagel non avrà bisogno dell’ok dei soci.
A maggio si era intanto acceso già il semaforo verde dell’Ivass, l’autorità di vigilanza delle assicurazioni. Il provvedimento, preso dal Direttorio integrato, è firmato digitalmente dal governatore della Banca d’Italia, Fabio Panetta.
L’ad di Mps, Luigi Lovaglio, ha più volte indicato che a partecipazione qualificata indiretta, tramite appunto Mediobanca, nelle Generali «è nice to have ma non determinante per l’operazione. Quello che importa è creare una forza competitiva nello scenario italiano», ha sottolineato di recente. Aggiungendo anche che la dipendenza del nuovo gruppo da Generali «sarà molto più bassa». Lovaglio ha indicato nel 66,67% del capitale di Mediobanca la soglia minima di adesione ma si tratta di una condizione rinunciabile anche se l’ad ha spiegato che senza almeno il 50% più un’azione non sarebbe possibile accelerare l’uso dei crediti fiscali di Siena (Dta) sugli utili generati da Piazzetta Cuccia.
Il banchiere si è detto sicuro che «l’Ops sarà di successo e riusciremo ad avere adesioni importanti», con «anche di più del 20%» del 54% del capitale di Mediobanca detenuto dagli investitori istituzionali e dal mercato che consegnerà le azioni, in aggiunta a grandi soci come Delfin e Caltagirone.
In Piazza Affari ieri il titolo Monte Paschi ha chiuso la seduta a 6,91 euro (+0,17%) mentre quello di Piazzetta Cuccia ha segnato un -0,55% attestandosi a 19,13 euro.