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Mediobanca, Doris dice addio a Nagel

Il gruppo Mediolanum ha avviato la vendita dell’intera sua quota del 3,5% detenuta in Mediobanca attraverso una procedura di collocamento accelerato (Accelerated bookbuilding) riservata agli investitori istituzionali.

L’operazione, regista Morgan Stanley, è partita ieri pomeriggio. Il pacchetto ceduto rappresenta l’intera partecipazione detenuta da Banca Mediolanum e Mediolanum Vita. Ciò significa che viene meno anche il primo socio dell’accordo di consultazione tra azionisti di Piazzetta Cuccia, che fino a ieri raggruppava l’11,6% del capitale. Si tratta dell’ultima cattiva notizia per i vertici di Mediobanca dopo il via libera pieno della Bce all’Ops di Banca Mps e dopo il rinvio dell’assemblea sull’offerta per Banca Generali al prossimo 25 settembre. Il ceo Alberto Nagel ha cercato di compattare gli azionisti promettendo una pioggia di dividendi e un «entusiasmante percorso di crescita stand-alone» grazie anche a mezzo miliardo di euro che arriveranno dalla vendita di un palazzo nel Principato di Monaco collegato a Cmb, quella che un tempo si chiamava Compagnie Monégasque de Banque. Insomma, si sta giocando tutte le carte pur di rimanere in sella e non arrendersi ai senesi.

Compreso un cambio di poltrona a capo di un comitato strategico. Da venerdì Sandro Panizza non è più il presidente del Comitato parti correlate di Mediobanca. Ex chief insurance & investment officer di Generali, era stato candidato da Delfin a ottobre 2023 come proprio rappresentante nella lista di minoranza votata anche dal gruppo Caltagirone. Panizza si era astenuto nella votazione in cda sull’offerta per Banca Generali. Al suo posto il board, su proposta del Comitato Nomine, ha deliberato di integrare il Comitato Parti Correlate con il consigliere indipendente Vittorio Pignatti Morano, nominandolo anche presidente appunto al posto di Panizza. Una decisione che sarebbe stata presa senza il voto favorevole dei consiglieri di minoranza Sabrina Pucci e dello stesso Panizza e con il parere contrario del presidente del collegio sindacale, Mario Matteo Busso. Il cambio è avvenuto con uno scarno comunicato apparso venerdì sul sito di Piazzetta Cuccia, e curiosamente non diffuso alle redazioni di agenzie e quotidiani, lo stesso giorno della presentazione dell’aggiornamento del piano industriale al 2028. Eppure non si tratta di un dettaglio. Il Comitato parti correlate gioca una parte delicata nella governance della banca milanese sotto scalata e promotrice di un’offerta per rilevare Banca Generali da Generali. Da segnalare il fatto che la guida è passata a un professionista eletto tra le fila della lista del cda, quando di norma la presidenza è affidata a un rappresentante della lista di minoranza. Insomma, un altro schiaffo ai grandi soci. Va segnalato che i consiglieri di minoranza ora potrebbero rivolgersi alla Consob riguardo le modalità di tale passaggio.

Intanto va segnalato che la Borsa non si sta entusiasmando per la strategia difensiva di Nagel: ieri il titolo ha segnato un modesto +0,8%, nonostante Equita- da sempre vicina a Piazzetta Cuccia e suo advisor finanziario nell’operazione su Banca Generali abbia confermato il rating buy e alzato da 20,5 a 24 euro il target price. Al posto di Panizza arriva Vittorio Pignatti Morano, manager molto vicino a Nagel. Romano, classe 1957, già banchiere di Lehman Brothers e cofondatore del fondo di private equity Trilantic, nel dicembre 2022, quando era già consigliere di Mediobanca (lo è dal 2018), attraverso la sua Rp3 Holding aveva incassato oltre 2 milioni di euro vendendo una buona parte del suo pacchetto di azioni a Piazzetta Cuccia.

Di recente Pignatti Morano avrebbe ospitato Nagel stesso, che il 7 giugno ha compiuto 60 anni, nella tenuta gestita insieme alla moglie Angelica Frescobaldi. Alla festa di compleanno avrebbe partecipato anche Francesco Perilli, gran capo di Equita. Alla faccia dei consiglieri indipendenti e degli advisor super partes.


Fonte: https://www.ilgiornale.it/taxonomy/term/40822/feed


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