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Giorgetti lancia l’allarme sulle cripto: “Sono strumento per il riciclaggio”


«Siamo consapevoli che le modalità di utilizzo delle criptovalute a scopi di riciclaggio sono in continua evoluzione e sempre più complesse e sofisticate». L’allarme è stato rilanciato ieri dal ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, nel suo intervento alla presentazione del rapporto annuale dell’Unità di informazione finanziaria presso la Banca d’Italia (Uif). Giorgetti ha ricordato le nuove normative e obblighi che hanno «rafforzato i presidi regolamentari» ai prestatori di servizi cripto allineandoli a quelli a carico delle banche. Ha quindi annunciato che «continueremo a lavorare su questo fronte per affrontare le sfide delle nuove tecnologie». Il ministro ha poi sottolineato il ruolo fondamentale della Uif nel contrasto ai fenomeni di riciclaggio e finanziamento del terrorismo e la collaborazione con le altre istituzioni e il Mef.

«L’efficacia della risposta italiana» in uno «scenario internazionale di elevata incertezza» è «strettamente legata alla capacità di agire in maniera coordinata a livello nazionale, europeo e internazionale» e di implementare le sanzioni decise a livello internazionale, ha aggiunto Giorgetti, ricordando anche l’attività del comitato di sicurezza finanziaria presso il dipartimento del Tesoro e la recente istituzione presso il Mef di una direzione generale per i reati finanziari.

Come le cripto siano lo strumento ideale per le attività di riciclaggio emerge dal rapporto 2024 presentato ieri dal direttore della Uif, Enzo Serata. Che ha segnalato anche l’utilizzo esteso di Iban virtuali per inviare in Cina i proventi illeciti delle frodi nelle fatturazioni. «Gli approfondimenti hanno continuato a evidenziare un utilizzo molto esteso degli Iban virtuali con il trasferimento di proventi illeciti all’estero, principalmente nel Sud Est asiatico o a favore di beneficiari di origine cinese» ha rilevato. «Nella maggior parte dei casi operatori extra-Ue, non sempre autorizzati alla prestazione di servizi finanziari in Europa, offrono Iban virtuali associati a master accounts di cui sono titolari presso intermediari europei». Serata ha inoltre sottolineato che «la minaccia globale è stata influenzata dal conflitto israelo-palestinese e dai suoi impatti sul più ampio contesto medio-orientale.

In questo contesto i flussi segnaletici sono apparsi collegati anche all’intensificazione della propaganda jihadista». Le segnalazioni di operazioni sospette relative al finanziamento del terrorismo sono state 340, il 14,5% in più rispetto al 2023.


Fonte: https://www.ilgiornale.it/taxonomy/term/40822/feed


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