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Frenata di primavera per il fatturato delle imprese, ma il trimestre resta positivo

Dopo il forte rimbalzo registrato ad aprile, a maggio il fatturato a prezzi costanti delle imprese italiane mostra segnali di rallentamento. Lo rileva il Centro studi Confindustria (CsC) l’indicatore RTT – Ricavo Totale TeamSystem – costruito sui dati reali, destagionalizzati e deflazionati, delle imprese clienti del gruppo. Il dato mensile evidenzia una correzione generalizzata in tutti i principali settori economici, con un impatto più severo nei servizi e nell’industria, e una dinamica più contenuta nelle costruzioni.

Nel dettaglio, l’industria segna una contrazione del -3,2% a maggio, che interrompe due mesi consecutivi di crescita. Nei servizi il calo è ancora più marcato, confermando un andamento altalenante. Le costruzioni, pur in calo del -2,7%, registrano una flessione più moderata, in linea con la minore espansione già vista ad aprile.

Nonostante la frenata, la variazione acquisita del RTT per il secondo trimestre 2025 rimane positiva in tutti i settori: +1,1% nell’economia aggregata, con una spinta più marcata nell’industria e nei servizi. Le costruzioni si confermano in crescita, con un trimestre positivo per la quarta volta consecutiva (+0,3%).

Dal punto di vista territoriale, il rallentamento si osserva in tutte le macro-aree, con il Nord-Ovest che registra il calo più accentuato. Il Mezzogiorno, invece, mostra una maggiore tenuta. L’andamento del trimestre resta positivo ovunque, tranne che nel Nord-Ovest, dove la variazione acquisita passa in territorio negativo.

Anche rispetto alla dimensione d’impresa, il calo è trasversale: le flessioni sono più forti per le grandi imprese, ma colpiscono anche le piccole. Tuttavia, grazie al balzo di aprile, tutte le classi dimensionali mostrano un secondo trimestre in territorio positivo.

Parallelamente, l’indagine rapida condotta a giugno tra le grandi imprese industriali associate a Confindustria restituisce un quadro di aspettative sostanzialmente stabili sulla produzione. Il 67,6% degli intervistati prevede un livello invariato rispetto al mese precedente, mentre cala lievemente la quota di ottimisti (21,4%) e cresce quella dei pessimisti (11,0%).

Nel secondo trimestre, si osserva un orientamento più cauto rispetto ai primi tre mesi dell’anno. La domanda e gli ordini restano i principali fattori di sostegno alla produzione, con un saldo che migliora sensibilmente (6,1% contro 4,5% a maggio). In miglioramento anche le aspettative sulla disponibilità di manodopera e materiali.

Permangono, invece, criticità su altri fronti: peggiorano i giudizi relativi alla disponibilità degli impianti, che tornano in territorio negativo (-0,2% da +3,3%), e si aggrava la percezione dei costi di produzione, con un saldo in calo a -6,2%. Le condizioni finanziarie, già fragili, mostrano un ulteriore lieve peggioramento (-0,7%).

Nel complesso, il quadro congiunturale di maggio e giugno conferma un rallentamento del ciclo economico, pur in presenza di segnali di resilienza

su base trimestrale. Gli effetti di contesto – dal costo del credito alla domanda globale – continuano a incidere sulle prospettive a breve, in attesa di un contesto macroeconomico più stabile nella seconda metà dell’anno.


Fonte: https://www.ilgiornale.it/taxonomy/term/40822/feed


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