«Abbiamo tutte le possibilità di aprire un nuovo capitolo nella storia della nostra azienda. A Torino, in particolare, mi hanno colpito le eccellenze tecnologiche su cui stiamo lavorando. Sono inoltre rimasto colpito, ma non sorpreso, dal livello di totale integrazione e collaborazione che esiste tra i team. Sia qui a Torino sia in Francia ho percepito entusiasmo e professionalità».
Così Antonio Filosa, che 24 ore dopo la nomina a ceo di Stellantis, incarico che sarà effettivo dal 23 giugno, si è recato prima in Francia, nel sito di ricerca e sviluppo di Carrieres-sous-Poissy, e subito dopo a Sochaux nello storico polo industriale di Peugeot. Quindi, il volo per l’Italia. A Mirafiori ha incontrato il presidente John Elkann e Jean-Philippe Imparato, responsabile del gruppo per l’Europa allargata. La foto di rito con Elkann, nel Centro stile torinese, vede in primo piano due supercar, l’Alfa Romeo 33 Stradale e la Maserati GranTurismo, due eccellenze del gruppo e due marchi da rivitalizzare, soprattutto il secondo in profonda crisi. Lo stesso Filosa, la cui missione coincide con l’avvio del nuovo corso di Stellantis, ha quindi incontrato i lavoratori e posato con loro. Del resto, il primo viaggio del nuovo ceo è stato definito, a giusta ragione, come un «Tour di ascolto globale». Quella di confrontarsi è infatti una delle caratteristiche riconosciute al top manager campano.
Dopo Francia e Italia, dove per Filosa tutto è cominciato 25 anni or sono in casa Fiat, il nuovo ceo visiterà altri Paesi che ospitano stabilimenti del gruppo. Questo viaggio gli permetterà di presentarsi all’appuntamento del 23 giugno con il quadro completo della realtà Stellantis e i tanti problemi da risolvere, soprattutto nel suo Paese d’origine, lascito del predecessore Carlos Tavares.
Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del Made in Italy, si è soffermato proprio sul deciso cambio di rotta di Stellantis che ha spostato gli equilibri dalla Francia, che aveva indicato l’ex Psa, Tavares, all’Italia. «Stellantis – il commento del ministro – ha scelto un ceo italiano, Antonio Filosa, che è nato qui, al posto di Carlos Tavares che – posso dirlo? – è stato dimissionato. Tavares da chi era stato indicato? Per questo Le Figaro ha subito scritto che con la nomina di Filosa prevalgono gli interessi italiani e americani su quelli francesi. Questo conferma che abbiamo messo l’auto italiana sulla strada giusta, una scommessa che molti ritenevano impossibile». Per il «veterano» Filosa, come lo ha chiamato il presidente Elkann, l’incarico che ha accettato di svolgere è molto complicato. Sistema Italia da salvare a parte, c’è già chi si chiede se in futuro Stellantis manterrà tutti i 14 marchi che compongono la galassia. Salterà Vauxhall, fotocopia inglese di Opel? E Maserati che fa gola negli Emirati? E se si tornasse a parlare di polo del lusso? Ad Abarth sarà data una nuova possibilità? Per Lancia, chiuso il capitolo con la vecchia Ypsilon, l’ex Tavares aveva dato 10 anni di tempo per capire se valeva la pena di investirci ancora.
Filosa sarà della stessa opinione? Da non dimenticare, inoltre, i soci cinesi di Leapmotor, tanto cari a Tavares. Come si proseguirà con loro? In Borsa, intanto, rimbalzo di Stellantis (+0,6%) dopo il -2,2% alla nomina di Filosa. Ora si attendono le prime mosse.