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Ferrero fa colazione con i cereali Kellogg

Made in Italy alla riscossa. Ferrero compra Kellogg, Plasmon torna italiana e l’acqua San Pellegrino si scalda per il ritorno in patria. È un luglio bollente per i marchi storici tricolore. L’operazione del colosso di Alba, noto soprattutto per la Nutella, ha chiuso un maxi affare da 3,1 miliardi di dollari per includere nella propria galassia la produzione, la commercializzazione e la distribuzione del portafoglio di cereali per la colazione di WK Kellogg negli Stati Uniti, in Canada e nei Caraibi.

L’azienda in Nord America conta attualmente più di 14mila dipendenti in 22 stabilimenti e 11 uffici. «Questa è più di una semplice acquisizione: rappresenta l’unione di due aziende, ognuna con un’eredità orgogliosa e generazioni di consumatori fedeli», ha dichiarato in una nota Giovanni Ferrero (nella foto), presidente esecutivo del Gruppo, che ha sottolineato come l’operazione sia «una pietra miliare» nel percorso della società in Nord America, che infonde «fiducia nelle opportunità» future. Nel dettaglio, Ferrero acquisirà tutte le azioni in circolazione di WK Kellogg al prezzo di 23 dollari per azione in contanti (3,1 miliardi di dollari totali). Una volta completata con successo la transazione, le azioni ordinarie di WK Kellogg non saranno più negoziate alla Borsa di New York e la società diventerà una controllata al 100% di Ferrero.

La W.K. Kellogg Foundation Trust e la famiglia Gund hanno stipulato accordi in base ai quali si sono impegnate a votare le azioni rappresentative del 21,7% delle azioni ordinarie di WK Kellogg, al 7 luglio 2025, a favore dell’operazione.

Proprio ieri la società americana ha fornito i risultati preliminari del secondo trimestre 2025: si prevede che le vendite nette saranno comprese tra 610 e 615 milioni di dollari, mentre l’ebitda rettificato dovrebbe attestarsi tra 43 e 48 milioni.

In parallelo è emerso che Nestlé sta valutando la cessione di Sanpellegrino, marchio simbolo della ristorazione d’élite, a un player italiano. La società, che in Italia controlla anche i brand Levissima e Acqua Panna sarebbe in vendita e nelle mani di alcune banche d’affari che stanno presentando l’opportunità a potenziali acquirenti industriali e finanziari.

La controllante Nestlé include anche brand internazionali come Perrier e Vittel. L’intera unità ha generato nel 2024 ricavi per circa 3,4 miliardi, con una stima di valutazione intorno ai 5,8 miliardi. L’obiettivo di Nestlé è individuare un investitore che possa acquisire l’intera divisione, mantenendo per sé una partecipazione di minoranza. Tra i potenziali acquirenti si ipotizzano gruppi finanziari o industriali in grado di garantire la continuità occupazionale e produttiva in Italia.

Infine, ieri, dopo più di cinquant’anni trascorsi nel portafoglio di una multinazionale a stelle e strisce, Plasmon è tornata italiana: la storica azienda alimentare, nota soprattutto per i celeberrimi biscotti pensati per l’infanzia, ma apprezzati anche da una nutrita platea

di adulti è stata acquisita da NewPrinces, il nuovo nome assunto da Newlat Food, multinazionale con sede a Reggio Emilia. A vendere è la statunitense Kraft Heinz, quotata a Wall Street. Il prezzo di vendita è 120 milioni.


Fonte: https://www.ilgiornale.it/taxonomy/term/40822/feed


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