Le sigle sindacali Fabi e Unisin si schierano apertamente a favore del mantenimento dell’autonomia di Banco Bpm, attualmente oggetto di un’Ops (sospesa dalla Consob in attesa dell’esito del ricorso al Tar di Piazza Gae Aulenti) da parte di Unicredit, la cui ripresa è incerta anche a causa dei vincoli imposti dal governo attraverso il meccanismo del golden power.
In un comunicato congiunto, i sindacati esprimono preoccupazione per le ricorrenti voci di aggregazioni nel sistema bancario, che alimentano instabilità e disorientamento tra i lavoratori. Fabi e Unisin ribadiscono la necessità di difendere i livelli occupazionali, i percorsi di crescita professionale, la qualità del lavoro e la dignità dei 20.000 dipendenti del gruppo.
“Banco Bpm ha costruito una storia bancaria di valore – si legge nel comunicato – grazie all’impegno delle sue risorse e alla guida del management.
Questa storia va rispettata, tutelata e valorizzata”. I sindacati annunciano infine che resteranno vigili affinché i diritti dei lavoratori vengano salvaguardati, ricordando che Banco Bpm rappresenta ancora oggi il terzo polo bancario italiano.