Un intervento snello ma articolato, con nove articoli che spaziano dai servizi pubblici locali alla riforma delle società tra professionisti, passando per il trasporto ferroviario regionale, la regolazione delle colonnine elettriche e l’accreditamento sanitario. È la nuova bozza del disegno di legge sulla concorrenza 2025, al centro della riunione del Consiglio dei ministri prevista oggi a Palazzo Chigi.
1. Servizi pubblici locali: più vigilanza, meno inefficienze
Il cuore dell’articolo 1 è l’obbligo per gli enti locali di valutare periodicamente la gestione dei servizi pubblici, con la possibilità di imporre un piano correttivo in caso di inefficienza attribuibile al gestore. L’articolo 2 rafforza l’azione sanzionatoria dell’Anac: chi non adotta o pubblica la relazione annuale, o non emette l’atto di indirizzo previsto, rischia sanzioni fino a 50.000 euro. È previsto un termine di 30 giorni per eventuali integrazioni.
2. Colonnine elettriche: apertura del mercato e concorrenza
L’articolo 3 interviene sulla disciplina delle infrastrutture di ricarica elettrica, incentivando la presenza di più operatori e dando priorità autorizzativa ai soggetti con meno del 40% di quota locale. L’obiettivo: evitare monopoli comunali di fatto e stimolare un mercato più dinamico.
3. Trasporto pubblico ferroviario e diritti aeroportuali
Gli articoli 4 e 5 estendono le regole di trasparenza anche al trasporto ferroviario regionale. Le Regioni saranno obbligate a pubblicare ogni anno i calendari delle gare, mentre l’Autorità di regolazione dei trasporti dovrà adottare linee guida entro fine 2026. Sul fronte aeroportuale, la soglia di passeggeri che permette agli scali minori di accedere a regole semplificate sale da 1 a 5 milioni l’anno.
4. Cosmetici e biocidi: tutela dei consumatori e nuove sanzioni
Il ddl introduce un nuovo quadro sanzionatorio (art. 6) per l’uso pericoloso o improprio dei cosmetici. È previsto il reato per chi usa cosmetici in modo difforme dalle indicazioni, pene per la vendita di prodotti con claim terapeutici non autorizzati, sanzioni anche per i distributori e gli utilizzatori privati di biocidi.
5. Accreditamento sanitario: più concorrenza ma tutela della continuità assistenziale
L’articolo 7 prevede un nuovo sistema di accreditamento e convenzionamento con il SSN, distinguendo le procedure tra rinnovi e nuove richieste, per bilanciare trasparenza, concorrenza e tutela del paziente fragile. La riforma dovrà essere completata entro il 2026.
6. Tech e Biomedical: riforma della fondazione Enea e nuovi fondi
L’articolo 8 rivede governance, denominazione e missione della fondazione Enea Tech e Biomedical (che diventa “Tech e Biomedical”). Le nuove risorse, fino a 250 milioni, finanzieranno progetti coerenti con un atto strategico condiviso da Mimit e Mur. Il finanziamento sarà annuale e vincolato ai risultati.
7. Società tra professionisti: prevalenza del controllo, non della quota
L’articolo 9 chiarisce i requisiti di partecipazione alle società tra professionisti: sarà sufficiente che i professionisti detengano i 2/3 della capacità decisionale, anche se non della quota di capitale. Questo per evitare interpretazioni restrittive che, secondo l’Agcm, hanno limitato finora l’efficacia dello strumento societario per i professionisti.
Temi esclusi e prospettive parlamentari
Restano per ora fuori dalla bozza alcune misure annunciate nei giorni scorsi, come l’intervento
sulla shrinkflation (la riduzione del contenuto dei prodotti preconfezionati senza indicazione di prezzo), tema che potrebbe essere recuperato nel corso dell’iter parlamentare, al via dalla Commissione Industria del Senato.