«Serve un quadro di riferimento che definisca in modo chiaro quello che è il contributo dei biocarburanti non solo alla sostenibilità ambientale, ma anche a quella sociale, economica, grazie alla valorizzazione di un’eccellenza che è la filiera dell’automotive e della bioraffinazione in Europa». È quanto ha dichiarato Stefano Ballista, amministratore delegato di Enilive (società del gruppo del Cane a sei zampe che si occupa di servizi per la mobilità sostenibile) durante la tappa a Roma del Tour d’Europe di sensibilizzazione sul ruolo dei biocarburanti per la decarbonizzazione dei trasporti. Rispetto alle altre soluzioni, Ballista ha indicato due peculiarità dei biocarburanti. «La prima è che possono essere utilizzati nei mezzi di trasporto esistenti che si tratti di veicoli leggeri, trasporto pesante, trasporto marittimo o aviazione» e «la seconda è che utilizzano le infrastrutture esistenti, il network per distribuire i biocarburanti è già presente». «Questo li rende di fatto» ha aggiunto l’ad «una soluzione applicabile oggi per avviare e accelerare il percorso di decarbonizzazione».
Il «Tour d’Europe» di Enilive attraversa venti Paesi europei con l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni sul contributo che i carburanti da materie prime rinnovabili possono dare alla decarbonizzazione dei trasporti. L’occasione è stata un evento al Centro Congressi di Palazzo Mattei, promosso da Enilive, con un incontro dedicato alla decarbonizzazione della mobilità. «Tecnica e innovazione prevalgono su scelte ideologiche per arrivare a un percorso che sia a vantaggio di tutti e non solo di alcuni», ha detto Gilberto Pichetto, ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, intervenendo sui biocarburanti «la questione non è ideologica anche se l’Unione europea l’ha posta sotto il tema ideologico», con la precedente Commissione. E, ha aggiunto, «Io credo che la resistenza dell’Unione europea rispetto al fronte dei biocarburanti sia più una questione di interessi nazionali e aziendali piuttosto che una questione ideologica».
Una visione condivisa anche dall’amministratore delegato Stefano Ballista, secondo cui «la decarbonizzazione dei trasporti è un percorso complesso che richiede un approccio neutrale: le soluzioni sono sinergiche, non in competizione». I biocarburanti, ha spiegato, hanno due grandi vantaggi: possono essere utilizzati nei mezzi esistenti leggeri, pesanti, marittimi e aerei e sfruttano infrastrutture già operative.
«Questo li rende una soluzione immediatamente applicabile», ha sottolineato Ballista, «capace di accelerare da subito la transizione». Il biocarburante, ha ribadito il presidente Enilive Marco Petracchini, «non è solo un ponte temporaneo ma anche una risposta strutturale per i settori cosiddetti hard to abate, come il trasporto pesante e l’aviazione».