UniCredit alza : la banca di Gae Aulenti ha deciso di ritirare l’offerta carta su carta su Banco Bpm. La conferma è arrivata in una nota in cui l’istituto evidenzia “il processo di offerta è stato influenzato dalla clausola di Golden Power, insistentemente invocata dai vertici di Bpm, che ha impedito a UniCredit di dialogare con gli azionisti di Bpm nel modo in cui un normale processo di offerta avrebbe consentito”. Ricordiamo che oggi l’offerta era stata sospesa per un mese dalla Consob.
I vertici di Banco Bpm “privato i propri azionisti del dialogo che normalmente avviene durante un periodo di offerta per comprendere il valore creato dalla combinazione e determinare le condizioni che sarebbero state accettabili per andare avanti”, la posizione di UniCredit. Accolti con favore i progressi compiuti con il Tar, la Dg Comp dell’Unione europea e il Governo italiano ma, si legge ancora, “i tempi per una risoluzione definitiva della questione Golden Power vanno ben oltre la scadenza della nostra offerta e anche di quella della sospensione decisa oggi dalla Consob”. Per questo motivo “per fare chiarezza sulla situazione e tutelare gli interessi di UniCredit e dei nostri azionisti, abbiamo deciso di non rinunciare alla condizione del Golden Power, che non è stata soddisfatta, e di ritirare di conseguenza l’offerta”.
Un’opportunità mancata, secondo UniCredit, non solo per gli stakeholder di Bpm ma anche per le comunità imprenditoriali italiane e per l’economia in generale. Il Ceo Andrea Orcel ha sottolineato: “La mia responsabilità principale è di agire nel migliore interesse di UniCredit e dei nostri azionisti. La continua incertezza sull’applicazione delle prescrizioni Golden Power non giova a nessuno dei due. Abbiamo quindi deciso di ritirare la nostra offerta”. E ancora: “Continueremo a perseguire la nostra trasformazione con la stessa energia e determinazione che ci hanno aiutato a battere i record, a consolidare la posizione di leader nel settore”.
Sulla stessa lunghezza d’onda il presidente della banca Pietro-Carlo Padoan, per il quale la
“combinazione tra UniCredit e Banco Bpm avrebbe apportato un enorme valore aggiunto per tutte le parti interessate. Il processo di offerta deviato e la continua incertezza hanno reso questa situazione insostenibile”.