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Banche, meno di 20mila sportelli in Italia

Assume dimensioni sempre più rilevanti la desertificazione bancaria lungo la Penisola. Il numero di sportelli è sceso a 19.655 a fine 2024, ossia 505 unità rispetto all’anno precedente; rispetto alle oltre 32mila filiali del 2008 si tratta di quasi il 40% in meno. Il timore diffuso è che l’attuale risiko acceleri tale trend anche se arriva dopo una cura dimagrante già decisamente corposa: oltre 3.300 filiali chiuse e 20mila bancari in meno dal 2020 a oggi considerando i sette maggiori isitituti di credito.

L’agenda del risiko è più che mai fitta. L’11 luglio si chiuderà, salvo proroghe, l’offerta di Bper sulla Popolare di Sondrio, sulla quale martedì tornerà a esprimersi il cda della banca valtellinese dopo il rilancio di 1 euro cash deciso dal gruppo modenese. Alle battute finali anche l’offerta di Banca Ifis su Illimity, con la riapertura fino a venerdì e già in cassaforte con oltre l’84% di adesioni all’Opas. La prossima settimana vede in arrivo anche il cda di Mediobanca chiamato ad esprimersi sull’Ops di Mps, al via il 14 luglio. Riflettori puntati anche su Unicredit, con il Tar del Lazio che mercoledì discuterà il ricorso con cui l’istituto di piazza Gae Aulenti chiede di annullare le prescrizioni del golden power relative all’Ops su Banco Bpm.

Sommando i dipendenti delle banche convolte nel risiko si supera quota 100mila. Lando Maria Sileoni, segretario generale della Fabi, il più grande sindacato dei bancari, ha recentemente lanciato l’allarme sul conto salato che potrebbe arrivare alla fine del consolidamento in atto e quindi la necessità di “inserire una clausola sociale obbligatoria, per stabilire in anticipo l’assenza di impatti occupazionali”. Il Centro studi di Unimpresa rimarca come la razionalizzazione della rete fisica sia accompagnata da un forte aumento dei promotori finanziari (+15,1% a 35.963 unità), mentre prosegue il calo degli sportelli automatici (ATM) che si sono ridotti di oltre 1.500 unità e soprattutto dei terminali POS, in flessione di oltre 220mila unità (-22,7%). In controtendenza BancoPosta che ha invece rafforzato la propria rete con un lieve incremento di sportelli e bancomat. “Dietro questa razionalizzazione, che viene spesso giustificata con la digitalizzazione e l’efficienza dei servizi, si nasconde una progressiva desertificazione finanziaria che penalizza in modo drammatico le aree interne, i piccoli comuni e l’economia diffusa del nostro Paese”, rimarca il vicepresidente di Unimpresa, Giuseppe Spadafora. Ormai quasi la metà (43%) dei comuni italiani è priva di sportelli bancari, che si traduce come spiega l’ultimo report di First Cisl – in 4,6 milioni di cittadini che non hanno accesso fisico ai servizi bancari nel loro comune.

Un ruolo cruciale nell’accelerare la chiusura degli sportelli fisici lo stanno giocando le banche native digitali, prive di filiali e che offrono servizi bancari via app e web; la diretta conseguenza per le banche tradizionali è una maggiore difficoltà a mantenere reti capillari di filiali in quanto aumenta per loro l’urgenza di tagliare i costi fissi per competere con le nuove realtà. A questo non corrisponde nei fatti una netta volontà degli italiani sostituire i canali fisici con quelli digitali. L’ultima fotografia scattata dall’Associazione Bancaria Italiana vede oltre il 75% dei correntisti utilizzare abitualmente l’internet banking e/o il mobile banking, ma ben il 93% dei clienti ritiene ancora essenziali canali fisici quali gli sportelli bancomat per prelievi. Anche se ormai un quinto dei nuovi conti correnti attivati è presso operatori digitali, sovente questi conti digitali vengono usati come appoggio a quelli principali. Le stesse neobanche sono consapevoli della sfida ardua di convincere i meno giovani a rinunciare in toto al canale fisico.

In tal senso Revolut, la neobanca a più rapido tasso di crescita con 55 milioni di clienti nel mondo e oltre 3 milioni in Italia, a ricredersi sul paradigma digitale e installare sportelli Atm nelle grandi città spagnole e si appresta a fare altrettanto dal 2026 anche nel nostro paese.


Fonte: https://www.ilgiornale.it/taxonomy/term/40822/feed


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