Venerdì scorso ha segnato l’inizio di una nuova fasenel panorama bancario italiano. Si è conclusa, infatti, con successo la prima Opa dell’anno: quella promossa da Banca Ifis su Illimity Bank. Le adesioni hanno raggiunto l’84,09% del capitale, avvicinandosi così alla soglia del 90% che spiana la strada all’incorporazione diretta del target. A questo scopo è prevista la riapertura dei termini dal 7 all’11 luglio. Occorre, inoltre, ricordare che l’Opas di Banca Ifis ha previsto anche un premio. Come annunciato dall’istituto, gli azionisti di Illimity che avranno aderito all’offerta riceveranno – al superamento del 90% – un premio in denaro del 5%, pari a 0,1775 euro che si aggiungeranno al corrispettivo unitario di 0,1 azioni Ifis e 1,6835 euro per ogni titolo apportato.
Questa operazione, infatti, rappresenta il culmine di una pianificazione strategica che, come evidenziato dal presidente Ernesto Fürstenberg Fassio (in foto), si prefigge l’obiettivo di “creare una realtà bancaria solida e moderna, capace di fare la differenza per i nostri clienti e per il Sistema Italia”. La ratio della crescita esterna di Banca Ifis, ha aggiunto, è proprio “rafforzare la nostra posizione e questa operazione rappresenta un’evoluzione significativa”. Il dossier Illimity, infatti, è parte di una strategia mirata che negli ultimi dieci anni ha portato nel gruppo Interbanca, Toscana Finanza e Banca Credifarma.
La combinazione di Banca Ifis e Illimity si prefigge infatti di unire due banche innovative, con l’obiettivo di fornire supporto alle persone e alle imprese. Da un lato l’acquirente potrà accrescere ulteriormente la propria leadership nel segmento degli Npl e nel credito alle Pmi, mentre dall’altro lato potrà anche rafforzarsi nel mercato retail, settore in cui Illimity ha costruito una solida posizione grazie alla sua banca digitale. Le due realtà, infatti, si integrano perfettamente.
L’operazione è anche particolarmente vantaggiosa in termini di economia di scala. Combinando i due business, sarà possibile abbattere i costi, sia grazie alla massa critica che la nuova entità avrà sui depositi (circa 5 miliardi di euro per Ifis con il suo conto RendiMax e 2,5 miliardi per Illimity), sia grazie alla possibilità di sfruttare le sinergie derivanti dall’integrazione operativa.
Nel breve periodo, uno degli obiettivi principali è completare la due diligence che sarà necessaria per verificare le condizioni e le eventuali criticità di Illimity. Nonostante i problemi emersi nei bilanci 2024 di Illimity, legati principalmente a una perdita su una cartolarizzazione, Banca Ifis ha le competenze e gli strumenti necessari per gestire eventuali difficoltà anche perché conta su una struttura di servicing interna di notevole esperienza e, pertanto, in grado di valutare l’opzione migliore tra il recupero e la cessione sul mercato secondario. Questo processo dovrà essere completato nei prossimi sei mesi, secondo le prescrizioni della Bce in sede di autorizzazione dell’Opas. In parallelo, l’integrazione delle due banche dovrà seguire il piano industriale che prevede una generazione di utili cumulati pari a 270 milioni di euro entro il 2027, consolidando ulteriormente la posizione del nuovo gruppo nel settore bancario italiano.
Insomma, non è esagerato definire l’Opas un’operazione “trasformativa” in quanto la combinazione delle due entità sarà sicuramente maggiore della somma
delle due parti. Una caratteristica condivisa con l’Ops di Mps su Mediobanca che prospetta l’integrazione organica di una banca tradizionale con un gruppo diversificato tra corporate, wealth management e credito al consumo.