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Ancora paralisi per i magazzini Esselunga. Rischio cassa integrazione per 750 addetti


Sale la tensione sui blocchi ai cancelli di Esselunga dei centri distributivi e-commerce nell’area di Milano. A renderlo noto è la stessa azienda dei supermercati, che sta affrontando difficoltà nella consegna degli ordini da parte di chi ha fatto spesa online, con notevoli disagi se si considera la concomitanza con le festività pasquali.

«Tale azione – sottolinea in una nota l’azienda della famiglia Caprotti, riferendosi al blocco del suo centro distributivo – è causata da una protesta indetta da una sigla sindacale nei confronti delle aziende fornitrici dei servizi di consegna delle spese online (Brivio e Viganò, Deliverit e Cap Delivery)». L’agitazione è stata attuata nonostante la Prefettura di Milano abbia già convocato un tavolo di confronto previsto per il prossimo 23 aprile. «Questa situazione sta causando gravi disservizi ai clienti, con significativi sprechi di prodotti freschi – come pane, carne, pesce, frutta e verdura – rimasti bloccati nei magazzini. Il disagio riguarda particolarmente le persone come anziani e in stato di fragilità che non possono recarsi autonomamente a fare la spesa e per le quali l’e-commerce è un servizio essenziale. Inoltre, viene ostacolato il regolare svolgimento delle attività lavorative dei dipendenti di Esselunga all’interno dei centri di distribuzione».

Il punto è che, con il passare dei giorni, il danno economico potrebbe portare l’istituto a dover attuare misure estreme che, per altro, nel suo comunicato ufficiale lascia trasparire senza giri di parole. «Qualora le agitazioni non cessassero immediatamente e non riprendesse il dialogo tra le organizzazioni sindacali e le aziende trasportatrici, Esselunga si troverà costretta a valutare il ricorso alla cassa integrazione per circa 750 persone operanti nei centri coinvolti. Esselunga pur essendo estranea alla vertenza sindacale, si scusa con i propri clienti per i disagi arrecati in questi giorni di festività e auspica una rapida risoluzione attraverso il dialogo e il confronto costruttivo tra le parti coinvolte».

A stretto giro è arrivata la reazione dei sindacati. In particolare, la Filt Cgil: «Apprendiamo con stupore le dichiarazioni a mezzo stampa di Esselunga riguardo le proteste dei corrieri in appalto. Dal primo giorno di sciopero la Filt Cgil ha chiesto un tavolo di confronto con le società in appalto e con il Committente Esselunga, fornendo concrete soluzioni per risolvere la vertenza, non abbiamo avuto riscontri dalle Società». Esselunga, prosegue la Filt Cgil, «afferma che chi scioperava ha bloccato il rifornimento di pane e beni di prima necessità, e anche questo è falso».

Su quest’ultimo punto il sindacato sostiene ai aver agevolato «l’uscita del pane dai magazzini senza nemmeno batter ciglio», dichiara Emanuele Barosselli, segretario generale Filt Cgil Milano, per il quale «è disarmante sentire Esselunga minacciare la cassa integrazione se non cessano gli scioperi».

MaNe


Fonte: https://www.ilgiornale.it/taxonomy/term/40822/feed


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