È deceduto a 77 anni lo scorso 31 dicembre Paolo Vitelli (in foto), fondatore del colosso nautico Azimut/Benetti. Nato a Torino da una famiglia di industriali tessili, aveva rivoluzionato il settore nautico con idee innovative, trasformando una piccola start-up in una delle più grandi aziende del settore a livello mondiale.
Negli ultimi anni Vitelli si era dedicato alla montagna, coltivando il suo amore per la Valle d’Ayas, in Val d’Aosta. Tra i suoi progetti, l’acquisto e la ristrutturazione dello storico Hotel Breithorn, datato 1903, e la rinascita del Villaggio Walser a Mascognaz, dove aveva creato un esclusivo borgo d’alta quota. Curava personalmente ogni dettaglio, dalla scelta degli arredi all’organizzazione del ristorante e della Spa, attirando ospiti illustri come Nicolas Sarkozy e Carla Bruni. Purtroppo, proprio nel suo rifugio di Champoluc, è deceduto. La causa è ancora sconosciuta poiché è caduto battendo la testa forse per un incidente domestico e per un malore.
Nel 1969 Vitelli fondò Azimut con un capitale iniziale di 500.000 lire, investendo nel noleggio, nella vendita e nella produzione di barche. Negli anni ’70 avvia la costruzione dei primi modelli, puntando su materiali innovativi, sulla modularità degli elementi produttivi e su designer di fama come Sergio Pininfarina. La sua visione imprenditoriale gli permette di espandere le esportazioni negli Usa, in Asia e in Sud America, consolidando un impero con stabilimenti ad Avigliana, Viareggio e oltre.
Nonostante le difficoltà iniziali, Vitelli non si è mai arreso. «Non era facile occuparsi di nautica negli anni ’70 in Italia», ricordava spesso. Lavoratore instancabile, ha sempre creduto nella crescita aziendale e nella valorizzazione del capitale umano. Nel 1985 un ulteriore salto di qualità rilevando i Cantieri Benetti di Viareggio dal concordato. Sotto la sua guida, Azimut/Benetti è diventata leader mondiale nella produzione di superyacht, con un fatturato di 1,3 miliardi di euro nel 2024. Nel 2004, lasciò la presidenza alla figlia Giovanna, pur rimanendo un punto di riferimento per l’azienda. Giovanna ha consolidato ulteriormente il gruppo, stringendo accordi strategici come l’ingresso del fondo arabo Pif nel capitale.
Vitelli era anche un uomo delle istituzioni: Cavaliere del Lavoro, presidente di Ucina (oggi Confindustria Nautica) dal 1998 al 2006 e deputato con Scelta Civica di Mario Monti. Si dimise dall’incarico nel 2015 (fatto raro per un parlamentare) per ritornare a seguire l’azienda, ma soprattutto perché stanco di una politica chiacchierona che non apprezzava (e non apprezza tuttora) a sufficienza la cultura del fare.
Pur essendo per natura un moderato, Vitelli aveva un piglio berlusconiano e in Parlamento si era occupato tra l’altro di aumentare flessibilità dei contratti di lavoro e di ampliare la platea della prima voluntary disclosure. Lascia un’eredità fatta di visione, determinazione e amore per il Made in Italy.