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Vannacci: «Il mio partito? Non è una ipotesi di oggi»

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«Il partito è un’altra invenzione della stampa di sinistra, ma io non escludo mai nulla». E ancora: «Io oggi sono nella Lega. Chi si conglomera attorno a me è perché condivide quello che dico e quindi condivide il fatto che io stia nella Lega». Chi si aspettava che il generale Vannacci dicesse una parola definitiva sulle sue intenzioni politiche è rimasto deluso. Tanto più che manifesta fedeltà all’esecutivo: «il governo sta bene e durerà l’intera legislatura, rosicate pure». Se scissione sarà, insomma, non è dietro l’angolo. Anche se quando la giornalista che dialoga con Vannacci chiede se la platea è pronta al nuovo partito, la risposta è all’unisono: “sì”.

Cosa si muove attorno al generale

Ma la kermesse di due giorni organizzata a Viterbo per festeggiare l’europarlamentare eletto a Strasburgo forte di 560mila preferenze è stata un’occasione per capire cosa si muove attorno al generale. In giro pochi simboli della X Mas. Ma anche nessuna bandiera della Lega. Perché la festa è tutta e solo per lui. Qualcosa più di una festa, forse. Nell’aria e nei discorsi si respira un certo culto della personalità. Che va oltre la vendita dei libri (“Il mondo al contrario” e il “Coraggio vince”) e delle magliette. Siamo nella sala congressi dell’hotel Salus Terme (location al chiuso cambiata in corsa per ovviare alla pioggia battente), 300 posti circa a sedere, a Viterbo, città roccaforte del generale, che nella Tuscia in occasione delle elezioni europee ha raccolto 5mila preferenze, su 10mila voti totali andati al Carroccio nelle cui fila si è candidato come indipendente. Ad assistere agli interventi iniziali non ci sono più di cento persone. Ma quando arriva “lui” a chiudere la kermesse la sala è strapiena.

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La due associazioni a sostegno di Vannacci

Nella seconda e conclusiva giornata parlano tra gli altri l’ex sindaco di Roma Gianni Alemanno, che definisce Vannacci «la grande novità della politica italiana» e alcuni ex senatori leghisti, tra i più convinti sponsor del progetto partito, come Vito Comencini («è sempre più difficile che Vannacci possa rimanere nel sentiero stretto della Lega») e Edouard Ballaman («ha bisogno di muoversi libero»). Ma la convention è soprattutto l’occasione per far conoscere le due associazioni nate a sostegno dell’avventura dell’europarlamentare. La prima, “Noi con Vannacci”, è guidata dall’ex senatore leghista Umberto Fusco, “deus ex machina” dell’evento. Fondatore del salvinismo nella Tuscia, quando emerse il fenomeno Vannacci Fusco ha riproposto lo schema e il «Noi con Salvini» è diventato «Noi con Vannacci». La seconda è “Il Mondo al contrario” (dal titolo del best seller), presieduta dal tenente colonnello in congedo Fabio Filomeni, che a novembre si trasformerà in comitato politico.

«Con armi nessun risultato,trovare altre strade

Un passaggio del suo intervento è sulla guerra in Ucraina. «Io non sono un pacifista. Ma dopo due anni di guerra i risultati sul campo in Ucraina non si vedono. Qualcuno il problema se lo pone? Se dobbiamo far entrare nel conflitto la Nato, sarà il caso di provare con altri metodi a trovare una soluzione? Non è un problema di ideologia. Se la guerra convenisse, va bene: è la prosecuzione della politica con altri mezzi. Ma io la guerra la ripudio, perché l’ho fatta». Il generale ha quindi difeso il voto contrario al Parlamento europeo sull’uso delle armi fornite all’Ucraina in territorio russo. «Non vogliamo – ha aggiunto – che armamenti vengano usati in territorio russo. Non spiralizziamo il conflitto». Vannacci ha poi difeso Viktor Orban.


Fonte: http://www.ilsole24ore.com/rss/notizie/politica.xml


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