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Referendum sulla cittadinanza: il Pd aderisce, dubbi M5s. Nella maggioranza ancora distanze sullo ius scholae

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Dimezzare da 10 a 5 anni il periodo di soggiorno legale continuativo nel Paese per gli stranieri maggiorenni per poter diventare cittadini italiani. E’ quanto chiede il quesito referendario, sul quale si raccoglieranno ora le firme, depositato il 4 settembre in Cassazione da un gruppo di associazioni tra cui ’Italiani senza cittadinanza’, Conngi, Idem Network e organizzazioni come Libera, Gruppo Abele, A Buon Diritto, Società della Ragione e i partiti +Europa, Possibile, Partito Socialista, Radicali Italiani, Rifondazione Comunista oltre a una serie di personalità come Luigi Manconi o l’ex Garante dei diritti dei detenuti Mauro Palma.

L’adesione del Pd

«Ci aspettiamo – sottolinea il segretario di +Europa Riccardo Magi – che chi in questi giorni si è detto favorevole a una riforma della legge sulla cittadinanza appoggi questo referendum». E un primo segnale arriva intanto dai Dem che lo sosterranno. «Il nostro Paese – dicono in una nota Marwa Mahmoud (responsabile Partecipazione e Formazione politica) e Pierfrancesco Majorino (responsabile Politiche migratorie e Diritto alla casa) della segreteria Dem – ha bisogno di compiere un grande salto di qualità sul tema della cittadinanza”. E «non faremo mancare le nostre firme» a sostegno del quesito presentato.

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I beneficiari possibili

Per quanto riguarda il referendum, intanto, «parliamo di 2,3 milioni di cittadini stranieri – calcola Riccardo Magi, segretario di +Europa – che ad oggi sarebbero nelle condizioni di ottenere la cittadinanza, più i loro figli, circa 500 mila bambine e bambini. Molti di più di quelli che sarebbero interessati dallo ius scholae, circa 500mila persone, e dallo ius soli che riguarderebbe circa un milione e mezzo di persone». «Un primo passo pragmatico – aggiunge – in attesa che il Parlamento faccia una riforma complessiva».

La freddezza del M5s

Ed è proprio a quello che si guarda dalle parti di M5s dove si registra, in effetti, una certa freddezza a proposito del quesito. Il referendum sembra sia diventato un po’ una formula magica”, ragiona la vicepresidente dei senatori M5s, Alessandra Maiorino, mentre «può essere un boomerang». «Le proposte in Parlamento ci sono: lavoriamo su quelle», è il suo invito.

Il muro della Lega

Intanto, dal centrodestra, se Forza Italia sta mettendo a punto la propria proposta la Lega ribadisce la linea dura. «Sulla modifica della legge sulla cittadinanza la Lega ha già ribadito che siamo contrari e non fa parte del programma del governo», dice il presidente dei senatori Massimiliano Romeo. Mentre Salvini ricorda che «stiamo chiedendo la revoca per reati gravi».


Fonte: http://www.ilsole24ore.com/rss/notizie/politica.xml


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